Un derby lungo otto partite, quelle che alla fine ci diranno chi arriverà seconda tra Lazio e Roma. Negli ultimi due anni li hanno decisi Lulic, Balzaretti e Totti, oggi gli uomini chiave possono essere altri. I quattro tenori della Lazio, Florenzi, lo stesso Totti e Pjanic per la Roma. Aspettando di capire quanto peseranno le assenze biancocelesti e quando si potrà finalmente annoverare un altro gol degli attaccanti giallorossi.
rassegna stampa
Florenzi prova la replica a Klose &Co. veri tenori
A Klose, Mauri, Candreva ed Anderson, la Roma dovrà replicare con i suoi uomini migliori: Florenzi e Totti. Il nodo è la carenza di gol, solo 41
TENORI BIANCOCELESTI Un poker di tenori per una sinfonia di vittorie e gol che sta esaltando la Lazio. Candreva, Mauri, Felipe Anderson e Klose hanno siglato l’ultimo successo, il 4-0 con l’Empoli che ha dato il secondo posto. Sotto il loro nome ci sono 36 delle 58 reti della Lazio, che ha il miglior fatturato offensivo della serie A. Miro Klose, 36 anni, 10 gol come Felipe Anderson, 22 anni (domani). Il veterano tedesco e il rampante brasiliano alfieri verso la Champions e la Coppa Italia. Ma anche le 9 reti di Stefano Mauri, il 35ennne capitano, e i 7 gol di Antonio Candreva, 28 anni, hanno dato una spinta decisiva nell’exploit di una squadra arrivata ora a 8 vittorie di fila. Tra i protagonisti pure Lucas Biglia: il 29enne argentino è il governatore della mediana. Si faranno sentire le assenze di De Vrij e Parolo, gli ultimi infortunati. Stop di due settimane per il difensore olandese per un trauma contusivo distorsivo al ginocchio sinistro, senza interessamento del menisco e dei legamenti. Il centrocampista resterà ai box per una ventina di giorni causa frattura al costato. Frattura alla mano per il difensore Novaretti, subentrato e espulso con l’Empoli. Corre verso il rientro Djordjevic, 27anni, 7 gol e cannoniere della Lazio prima dell’infortunio del 24 gennaio (frattura del malleolo). Tornerà a maggio: per lo sprint in campionato e per la finale di Coppa con la Juve.
STONATURE GIALLOROSSE Chi è invece che può rialzare la Roma? Uno su tutti, Alessandro Florenzi, anche a Torino il migliore dei giallorossi, nonostante il ping-pong continuo tra attacco e difesa. Oggi Florenzi offre un po’ tutto quello di cui la Roma difetta: corsa, dinamismo e qualità. Anche se a Torino pure lui è stato tradito dal nervosismo latente, quando ha lasciato polemicamente l’intervista flash di Mediaset (ieri chiarimento con la Roma) per una domanda come tante altre. Un altro che può rialzare la truppa è Francesco Totti, a patto che giochi (succederà domenica con l’Atalanta). E poi Miralem Pjanic, l’uomo che dovrebbe garantire il salto di qualità a centrocampo. Ieri Pjanic è uno di quelli finiti nella centrifuga dell’etere romano, preso di mira da tanti tifosi per la prestazione non esaltante di Torino, arrivata dopo l’esultanza polemica con il Napoli. Roma è così, non dimentica. E a volte perdona, a volte no. Per rialzarsi davvero, però, la Roma avrebbe bisogno di attaccanti capaci di fare gol. A Trigoria si vedono con il binocolo, tanto che i gol totali sono 41 (peggio solo nel ‘95-96, 40 reti dopo 30 gare) e il secondo miglior cannoniere è Destro con 5 gol (come Totti), uno che non c’è più da tre mesi. Ljajic è fermo a 8, ma nel 2015 ha segnato solo 3 gol (in campionato a Cagliari e Firenze, in Europa a Rotterdam), Iturbe in campionato ha segnato una sola rete, Gervinho due, Ibarbo non ha mai avuto confidenza con il gol e mai la avrà, Florenzi oramai è più terzino che punta e Doumbia ogni volta che entra sembra un pesce fuor d’acqua. Più in generale, il flop del mercato di Sabatini si nota proprio dai numeri: tra Iturbe, Doumbia, Sanabria e Ibarbo il d.s. ha speso 43,9 milioni in attaccanti per racimolare appena una rete (di Iturbe). Un collasso economico e tecnico, a cui bisognerà rimediare nella prossima stagione con un centravanti vero. O, almeno, con attaccanti che abbiano un po’ di confidenza con la porta.
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