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La Gazzetta dello Sport

Florenzi e l’addio alla Roma: “Tante incomprensioni, ma ho sempre sudato la maglia”

Florenzi e l’addio alla Roma: “Tante incomprensioni, ma ho sempre sudato la maglia” - immagine 1
L'ex capitano giallorosso: "Non ho mai litigato con nessuno, e quando incontro i tifosi mi ricordano con affetto"
Redazione

Se è vero che la vita è un viaggio, ci sono sempre posti in cui torni volentieri. Quelli di Alessandro Florenzi hanno più terra che prato dove far scorrere la palla, grida di bambini e palazzoni tutt’intorno. Lì ha dato l’addio al calcio qualche mese fa con un video fatto col cuore, lì ha cominciato la sua avventura. L'ex capitano della Roma ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport':

Un bambino felice e di talento. La volevano sia Lazio che Roma. "I miei mi fecero: scegli tu, il posto in cui ti senti più a tuo agio. E appena uscito da Trigoria dissi subito: “Voglio giocare qui”. Mica pensavo che ci avrei passato quasi tutta la carriera..."

Ha avuto due battesimi nel calcio pro’. "L’esordio in Serie A al posto di Totti, indimenticabile. E il prestito a Crotone, che mi ha cambiato la vita. Per la prima volta vivevo da solo e per di più in una città nuova, dovevo farmi la spesa, cucinare... cose che ti fanno diventare uomo".

Florenzi core de’ nonna. "Nonna Aurora non era mai venuta allo stadio, il giorno prima della partita col Cagliari (21 settembre 2014, ndr) le dissi: ‘Se segno vengo su ad abbracciarti, non me ne frega niente’. La cosa che mi rimane ancora impressa è lo sguardo di De Rossi quando sono rientrato in campo e l’arbitro mi ammoniva. Si avvicinò e mi disse: “Hai fatto una cosa veramente incredibile. Ma se ora fai qualche cavolata e prendi un altro giallo, ti ammazzo davanti a tutti”. Mi si gelò il sangue, quando parlava Daniele parlava uno sceriffo... Dopo la partita siamo scoppiati a ridere".

Nei suoi anni la Roma ha sempre sfiorato la vittoria senza mai coglierla. Come mai? "Non lo considero un demerito nostro, con Garcia e Spalletti ci siamo arrivati a un passo, eravamo attrezzatissimi. Ma ce la giocavamo con una Juve che faceva 100 punti a campionato..."

Non si lasciò benissimo con l’ambiente Roma. "Ci sono state tante incomprensioni, ma non ho mai replicato a tutte le cose dette su di me. Ho sempre voluto far parlare il campo portando rispetto alla maglia: l’ho sudata fino all’ultima goccia, e su questo nessuno potrà mai dire niente. Ci tengo a dire che non ho mai litigato con nessuno, e quando incontro i tifosi mi ricordano con affetto".