Che la Roma non sia fortunata, comunque, è un dato di fatto, anche se poi non basta questo a giustificare la «pareggite acuta», come la chiama Garcia. Ed a confermare gli scarsi incroci con il fato ieri è arrivato anche lo stop ufficiale per Alessandro Florenzi, uscito dal Bentegodi con una caviglia (quella sinistra) a dir poco malconcia, a causa di un doppio intervento (nell’arco di una decina di minuti) dell’islandese Hallfredsson. Florenzi così salterà la trasferta europea di Rotterdam e proverà poi a mettersi in piedi per la sfida con la Juventus, ma chissà poi con che percentuale di riuscita.
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Florenzi, brutto k.o. Out per Rotterdam In dubbio con la Juve
Ennesima batosta per la Roma: Florenzi costretto a star fuori a causa dell'infortunio di domenica contro il Verona. Prenderà il suo posto il greco Torosidis
ASSENZA DOPPIA Ieri, dunque, l’esterno giallorosso ha svolto in mattinata i classici controlli strumentali, che «hanno confermato il trauma distorsivo alla caviglia sinistra con un interessamento capsulo-legamentoso di lieve entità». Florenzi ha iniziato subito a fare fisioterapia e spera di accorciare i tempi di recupero il più possibile. Ma con le caviglie non si scherza, tantomeno quando ci sono i legamenti di mezzo. Lo staff medico della Roma lo seguirà passo passo, valutando di giornata in giornata gli eventuali miglioramenti. Ma l’impressione è che anche per la Juventus sarà difficile averlo a disposizione. E anche fosse, chissà poi in che condizioni potrebbe esserci. Certo non una buona notizia per Rudi Garcia, considerando che ieri Maicon era a Barcellona per fare la terza seduta dei fattori di crescita (con l’obiettivo di rigenerare la cartilagine del ginocchio destro, aspetto che oramai da tempo fa soffrire — e non poco — il terzino brasiliano) e anche lui non tornerà almeno prima di una decina di giorni.
TOCCA A TORO Così toccherà ancora a Torosidis sia giovedì contro il Feyenoord, sia lunedì prossimo contro la Juventus. Sperando poi di tornare ad avere un minimo di abbondanza per fare delle scelte che non siano obbligate. Il terzino greco, di fatto, era diventato la terza scelta nel ruolo, dietro il titolare Maicon e l’alternativa Florenzi. A Verona, però, «Toro» è entrato a partita in corsa, a un soffio dall’intervallo, ed ha dimostrato di essere in ripresa e di avere un buon stato di forma. Certo, non spinge né come il brasiliano né come l’azzurro di Vitinia, ma come dice Sabatini «garantisce sempre continuità di rendimento». Questa per lui è anche l’occasione per recuperare posizioni, almeno su Florenzi, e riprendersi quel ruolo di vice-Maicon che ha sempre avuto, fin dalla scorsa stagione. Poi, quando torneranno a disposizione anche Maicon e Florenzi, si vedrà. Intanto, però, «Toro» ha l’occasione giusta. Da sfruttare.
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