"Noi cileni e voi italiani siamo simili. Mi sono innamorato di questo paese, ci passo anche le vacanze d’estate. Vado in Sardegna perché le spiagge sono fantastiche. Ma vado pure a Bibione": David Pizarro usa parole al miele per il paese che l'ha accolto da ragazzino.
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Fiorentina, parla Pizarro: “Innamorato dell’Italia. Totti tra i più grandi fuoriclasse”
"Tra gli allenatori Spalletti che ho avuto a Udine e mi ha fatto realizzare il sogno di andare a Roma e alla Roma. "
Carriera italiana spesa tra Udinese, Inter, Roma e Fiorentina per il "Pek", regista dal tocco raffinato e il dribbling secco. Anche se all'inizio, come riportato sulle pagine della Gazzetta dello Sport, non è stato facile: "Arrivai a Udine con sei valigie e mia moglie Carolina. Avevo la febbre a 40. Sudavo. Piangevo un giorno sì e un giorno no. I primi due anni sono stati duri, per un periodo tornai anche in Cile, poi mi sono legato al Friuli. Che tipo sono? Uno che fa ancora la coda alla poste per pagare le bollette. E non sono social. I miei amici sono un meccanico, un pizzaiolo, gente così. Sono figlio di un pescatore. La mia estrazione è quella, vengo dal mondo sacrificato. Un amico calciatore non ce l’ho perché amico è una parola grande e con i compagni vivo già parecchio tempo".
Che idea ha della serie A attuale e chi l'ha colpita di più in tutti questi anni? "Prima c’erano i fuoriclasse, un pareggio fuori casa valeva una vittoria. I giovani davano del lei a quelli della prima squadra Ora è diverso, ti sgridano loro. Poi in campo c’è più velocità. Fuoriclasse incrociati? Figo. Che personalità. Se perdeva la palla 10 volte la voleva altre 10. Poi Veron, Zanetti, Totti. E voglio aggiungere Tourè del Manchester City, quei sei mesi lì sono stati importanti. Tra gli allenatori Spalletti che ho avuto a Udine e mi ha fatto realizzare il sogno di andare a Roma e alla Roma. Ma non dimentico Hodgson: mi inventò regista davanti alla difesa, e io ero un trequartista. Javier Zanetti è una bandiera. Massimo Moratti, che usava sempre la carota e che paragono ad Andrea Della Valle per come si affeziona ai giocatori. E poi Facchetti, un mito. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di averlo accanto e sono sicuro che mi ha voluto bene".
Per la Fiorentina spera il meglio: "Mi auguro che lotti sempre dal quarto posto in su, uno stadio nuovo e la crescita di Babacar . Io devo tanto a Montella Mi ha dato una grande possibilità. Vorrei restare, ma tornerei pure a Udine. L’importante è giocare ancora un po’: amo troppo la palla".
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