(La Gazzetta dello Sport - F.Bianchi) La prima gioia non si scorda mai. Finalmente la famiglia Della Valle conquista una finale «dopo dodici anni di sacrifici», come sottolineava il presidente Andrea. Sacrifici nel senso del portafoglio. Ma dodici anni di grandi soddisfazioni, anche. Di cavalcate in Europa, a volte lunghe come quella nell’allora coppa Uefa del 2008 che si fermò alla semifinale. Solo che l’ultimo traguardo, la partita secca che vale un trofeo, quello mai. Fino ad ora. La famiglia Pozzo era nella stessa situazione. Nella sua gestione ha avuto stagioni colme di risultati anche insperati. Di assaggi in Champions League. E di avventure in coppa Italia che per quattro volte hanno rischiato di arrivare fino al traguardo. Ma è stata fermata in semifinale. Ora siamo a 5. Inseguiva il «sogno», come dicevano in coro Guidolin e i giocatori. All’ultimo respiro della sfida l’Udinese poteva prolungarlo ai supplementari. Ma Muriel non ha fatto il Cuadrado e l’Udinese si è svegliata. Gode la Viola dunque. Manca ancora un tassello per riporre il primo trofeo nella bacheca vuota dei Della Valle.
rassegna stampa
Fiorentina, finale da cambio passo. Napoli e Roma: fateci divertire
(La Gazzetta dello Sport – F.Bianchi) La prima gioia non si scorda mai.
Ma intanto questa finale è il simbolo della definitiva crescita di una squadra che anno dopo anno ha puntato sempre più in alto. Con il gioco e con i campioni. Una finale che è un premio per questa sfortunata stagione, iniziata con la perdita dell’acquisto più prezioso, super Mario Gomez, e continuata con il k.o. di Pepito Rossi. Una finale che segna il definitivo distacco dal passato doloroso. Guarda caso, l’ultima coppa Italia (la sesta della storia), la Fiorentina l’ha messa in saccoccia nel 20012002, sotto la presidenza Cecchi Gori e con Roberto Mancini in panchina. Vinta poco prima di fallire e poco prima che arrivassero i Della Valle. Sarebbe un bel gioco del destino ricominciare a vincere da dove si era smesso. Ma al di là di questo, la Viola finora è stata una bella, bellissima incompiuta. Questa finale e l’eventuale coppa può regalare la consapevolezza di poter andare oltre gli applausi per il bel gioco di Montella. Sì, bella ma non balla. Questa è stata la Fiorentina fino a oggi. Ha l’occasione di cominciare a ballare.
Bisognerà vedere cosa avranno da dire Roma o Napoli però. Stanotte, sotto con la super sfida. Le due squadre con Juventus e Fiorentina, sono il meglio che c’è in Italia. E’ un segno che la coppa Italia conta, eccome. Altro che torneo sottovalutato. E’ un torneo che dà prestigio, e soprattutto regala un posto in Europa. Mica poco. Vincere la coppa e chiudere la stagione in zona Champions sarebbe un grande successo anche per i due debuttanti del campionato italiano. Che Benitez e Garcia ci tengano parecchio si è già notato all’andata. Una sfida chiusa con 5 reti. Una delle più spettacolari della stagione. Il Napoli parte con un gol di svantaggio ma ha le carte in regola per poter ribaltare il risultato. Una di queste sarà il tifo del San Paolo. Il Napoli ha vinto il trofeo due anni fa contro la Juventus, la Roma lo ha perso in finale l’anno scorso nel derby con la Lazio. Motivi in più per accendere questo duello. Se s’avvicinerà come bellezza a quello dell’andata, meglio non perderselo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA