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La Gazzetta dello Sport

Finale Spinazzola. Il piano di Leo: l’abbraccio dell’Olimpico e poi Tirana

Finale Spinazzola. Il piano di Leo: l’abbraccio dell’Olimpico e poi Tirana - immagine 1

Dopo il rientro nella Roma cerca altri minuti con Venezia e Torino per candidarsi nella Conference

Redazione

"Mi basta sperare o anche solo sognare di giocare quella finale". In queste poche parole c’è condensato tutto il momento attuale di Leonardo Spinazzola, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport Ad iniziare dalla gioia e dalla soddisfazione di aver rimesso piede in campo lunedì scorso a Firenze, seppur per pochi minuti e in una partita che ha segnato una sconfitta dolorosa per la sua Roma. Ma in quei pochi minuti ed in quelle poche parole c’è la fine di un lungo dramma sportivo. E, probabilmente, anche l’inizio di un domani nuovo. Sicuramente diverso dal passato, non fosse altro perché segnato da quella ferita «emozionale», come ama dire Mourinho. 

Spinazzola a Firenze è tornato finalmente a sentirsi davvero un giocatore. E la cosa è successa ben 311 giorni dopo quel maledetto Belgio-Italia che all’Europeo lo ha portato alla rottura del tendine d’Achille sinistro. Adesso si tratta di colorare di tinte intense queste ultime due settimane di calcio giocato. In ballo ci sono tre partite, in cui Spinazzola spera di mettere dentro sempre più minuti, sempre più partite. «La felicità più grande è stata rientrare in gruppo e sentirmi di nuovo a mio agio – ha detto il terzino sinistro nella pancia del Franchi, a Firenze – In queste tre partite sarà importante qualsiasi minuto che andrò a giocare, anche fossero solo 3-4». Già, perché in questo ultimo scorcio di stagione Spina deve tornare a ritrovare anche la confidenza con il campo.

Contro il Venezia Mourinho potrebbe regalargli qualcosa in più, magari una ventina di minuti, soprattutto se poi le cose si dovessero mettere bene per i giallorossi. Poi, magari, contro il Torino, venerdì 20 maggio Leo potrebbe anche sperare di giocare di più. Magari partendo anche titolare, senza però fare tutta la partita. Sarebbe un’iniezione di fiducia e un premio alla sua perseveranza. E, per ora, Spina pensa solo a giocare più partite possibile. Da qui a Tirana.