rassegna stampa

Final Eight Primavera: Lazio, gioia e rabbia. Roma non sa il perché

Giallorossi in vantaggio 2-0 perdono il controllo della partita e si fanno eliminare dai cugini

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Alla fine è un derby amaro. Persino per la Lazio che si è qualificata alle semifinali del campionato Primavera vincendo con la Roma 3-2 in rimonta e con un uomo in meno. Stato d’animo plausibile per i biancocelesti se si analizzano gli strascichi che il quarto di finale contro i giallorossi si porterà dietro. Conti già fatti dal tecnico Simone Inzaghi: «Sono dispiaciuto di non potermi godere questa impresa, perché di impresa sportiva si è trattato. Eppure oltre ai due gol presi in un modo assurdo, sono arrivate due sciocchezze che proprio non mi vanno giù: l’espulsione di Lombardi e poi quella di Minala a fine partita non hanno scuse e saranno pesantissime per le prossime gare. A queste assenze si deve aggiungere poi l’infortunio di Fiore con interessamento del ginocchio che dobbiamo ancora valutare e la brutta botta presa da Serpieri che già non era al massimo».

PREOCCUPAZIONE  Un quadro non idilliaco, figlio anche di un nervosismo che dal finale di partita si è trascinato fin dentro gli spogliatoi con qualche scaramuccia nel corridoio. «Posso perdere Fiore per infortunio dopo che ha dato tutto, ma due rossi di quel tipo da giocatori esperti che hanno già assaggiato la panchina in prima squadra non sono da prendere». Inzaghi si può comunque consolare con una prestazione di una Lazio campione in carica capace di sbocciare nella ripresa. «Abbiamo iniziato con l’atteggiamento sbagliato — conclude il mister —, eppure entrambi i gol erano evitabili, soprattutto quello di Taviani da calcio da fermo con le marcature assegnate. Poi però nel secondo tempo i ragazzi mi sono piaciuti molto. Crecco da terzino ha fatto una grande prova e i classe ‘96 mi sono piaciuti molto. Penso a Fiore, Palombi e anche al ’95 Pace che sono entrati con il piglio giusto». Conforto per Inzaghi arriva anche dal d.s.Igli Tare che ammette: «Tre o quattro giocatori di quelli che abbiamo visto oggi (ieri, ndr ) partiranno sicuramente in ritiro con la prima squadra».

INCREDULITA'  Sul fronte Roma Alberto De Rossi a caldo pare ancora non capacitarsi. Il derby era sui binari giusti e invece il treno è partito in direzione Lazio. «È una sconfitta che brucia tantissimo per come è maturata, a prescindere dal fatto che fosse un derby — dice il tecnico giallorosso —. Nel secondo tempo non si è proprio capito cosa volessero fare i ragazzi. Non per dare a loro le responsabilità, ma avevamo preparato un’altra partita. Non dico che dovessimo gestire il vantaggio, ma avremmo dovuto continuare a giocare la nostra gara, forti delle nostre proprietà di palleggio. E invece abbiamo forzato tutte le giocate favorendo il contropiede della Lazio e rimettendola in gara». Se la Lazio ha trovato nelle sostituzioni un’arma vincente, nella Roma qualcosa non è andato. «Ma i giocatori arrivati a gennaio sono rimasti in panchina per scelta tecnica — puntualizza De Rossi —. Da Cedric però mi sarei aspettato molto di più, tanto che lo stavo addirittura facendo entrare prima del gol di Minala per attaccare quella zona del campo, ma non ci è riuscito».