I sogni di Tammy Abraham, nonostante l’involuzione di cui è stato malinconico protagonista da inizio stagione, restano sempre ambiziosi, scrive Massimo Cecchini su . In vacanza alle Maldive con la fidanzata, ha già archiviato la non esaltante parentesi giapponese, in cui ha dimostrato gli stessi difetti visti negli ultimi mesi e che gli sono costati il Mondiale.
La Gazzetta dello Sport
Fiducia Abraham: la Roma ci conta, ma è nel mirino della Premier
D’altronde, l’obiettivo del centravanti è far cominciare il futuro da gennaio. Il discorso di Tammy, d’altronde, è stato chiaro. "Mi godo il Mondiale e mi alleno per il prossimo anno – ha detto –. Mi sarebbe piaciuto essere in Qatar, ma è qualcosa che mi ha fatto crescere come calciatore e persona. Sono ancora giovane. L’esclusione mi ha fatto tornare con i piedi per terra e mi sono detto “Ho ancora tanto da fare”. Spero di andare al prossimo. Per il momento, non sono stato mai così tanto arrabbiato e focalizzato sul ritorno in campo". Insomma, ottime notizie per la Roma, che farà di tutto per tutelare il capitale di gol e di denaro rappresentato dall’inglese. Non è un caso che il general manager giallorosso, Tiago Pinto, abbia difeso il proprio centravanti dalle critiche del c.t. Southgate («non posso accettare che si motivi una decisione con quanto ha fatto nel club, altrimenti Smalling dovrebbe essere il titolare dell’Inghilterra») e abbia pronosticato ad Abraham un futuro come uno dei giocatori più forti in circolazione («presto sarà uno dei migliori al mondo». La fortuna di Tammy e della stessa Roma, in fondo, è che a pensarla così non sono solo a Trigoria, ma anche diversi club della Premier League, non spaventatisi per la flessione di rendimento in questo inizio stagione. Osservatori d’Oltremanica, infatti, sono sempre al lavoro per monitorare Abraham e i sussurri di mercato in questo senso stanno lievitando in fretta.
Abraham sa benissimo come il futuro più nobile passa anche dal presente con la Roma. Nella Capitale l’inglese si trova benissimo, il rapporto con i tifosi è eccellente e, nonostante le recenti bacchettate, il feeling con José Mourinho resta vivido. Adesso però c’è bisogno di una resurrezione che faccia comodo a entrambi: alla squadra, che ha sempre l’ambizione di giocare la prossima Champions League, e a lui stesso, per riconquistare quella vetrina mediatica inglese che la perdita del Mondiale gli ha sottratto.
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