«Sono ancora più pippa». Risata. A pensarci bene vale come un gol sotto la Sud nel derby. Il sorriso di Iturbe, ancor prima del giocatore, è il miglior acquisto che la Roma possa fare per la prossima stagione. Il sorriso, questo sconosciuto negli ultimi 4 mesi di Trigoria. Il sorriso, quello con cui l’argentino si è ripresentato ieri nel centro sportivo, con la testa finalmente sgonfia, libera da pensieri pesanti. Il sorriso, quello che ha fatto capolino — di corsa, nel perfetto stile del calciatore — sul suo volto subito dopo aver anticipato Basta e segnato il gol alla Lazio, prima di lasciare spazio a qualche lacrima. Lacrima di gioia, dopo aver pianto per davvero, per disperazione, per una crisi di nervi, perché non riusciva a fare più il calciatore.
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Il feeling all’improvviso Roma e Iturbe s’intendono
«Non cambierei il gol alla Lazio con altri 15 in campionato» ha detto l'attaccante argentino «Avevo iniziato bene la stagione, poi gli infortuni al ginocchio e alla caviglia mi hanno frenato»
SCHIACCIATO DAL PREZZO Un gol di lunedì ti cambia la vita: strano, come strana è stata la sua stagione. «Ci penso sempre, riguardo sempre l’azione, non dimenticherò mai questo momento», dice lui a Roma Radio. Un gol da centravanti per uno arrivato a Roma per spaccare le difese con i suoi scatti sulla fascia: bizzarra parabola, parabola con il lieto fine. Perché Iturbe all’improvviso ha fatto felici pure «i commercialisti», per dirla alla De Rossi. Tre mesi fa, quando l’argentino era arrivato a chiedere un colloquio a Sabatini cominciando a prendere in seria considerazione l’ipotesi di una cessione, chi gli stava vicino raccontava che l’unico grande problema dell’attaccante era il prezzo pagato dalla società per portarlo a Roma. Perché le aspettative erano alte proprio come quei 23,6 milioni più bonus pagati al Verona. E Iturbe è rimasto sotto a un numero così pesante, schiacciato da se stesso. Ecco perché il gol con la Lazio ha il valore di una liberazione: «Non cambierei questo gol con altri 15 in campionato», fa lui. Ecco, magari su questo ci sarebbe da discutere. «Ma la verità è che avevo iniziato bene, poi gli infortuni al ginocchio e alla caviglia mi hanno frenato - ancora lui —. E dopo c’è stato un casino terribile, non giocavamo bene, in campo non riuscivo a fare neppure un passaggio, ma per fortuna non ho mai mollato».
PURE L'AMORE Merito di Rudi Garcia, che l’ha messo dentro nella partita più importante. Merito di Sabatini, che intorno al suo nome si gioca tanto, e che un giorno di marzo si prese sotto braccio Iturbe, lo portò a spasso per Trigoria e lo confortò, annullando subito i propositi di addio dell’attaccante. Magari un pizzico di merito va pure al...cuore, a Guadalupe Gonzalez, ex miss Paraguay e finalista di miss Universo: «Sì, siamo fidanzati», ha confessato Iturbe alla stampa sudamericana. La ragazza l’ha raggiunto nella capitale su richiesta dell’argentino, da oltre un mese il legame tra i due è ufficiale.
PROGETTI Il legame con la Roma, pure. Perché almeno in questo senso, il gol contro la Laio non ha cambiato nulla. Iturbe resterà, sarebbe rimasto in ogni caso. Perché dopo la tempesta, spesso spunta l’arcobaleno. Questo si augurano a Trigoria. Questo vuole fare pure l’argentino: «Mi aspetto che la prossima sia una bella stagione — spiega l’ex Verona —, dobbiamo lavorare ancora di più per far stare in alto la Roma, siamo una squadra forte. Spero di lavorare ancora di più per dimostrare quello che non sono riuscito a far vedere quest’anno». Potenza di un gol che ha cambiato l’aria intorno alla Roma: 23 milioni all’improvviso non pesano più. È iniziato il futuro, il Palermo è già la prima giornata 2015-16.
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