Forse questo è il punto più nero della notte. La Roma affronta la trasferta di Cagliari come se fosse una sorta di rito di passaggio: se vincesse le ambizioni sembrerebbe ancora a portata di mano, qualsiasi altro risultato invece probabilmente non sarebbe metabolizzato in modo indolore. Il problema è che per fare da levatrice al futuro oggi occorrerebbe il capitan Totti dei giorni migliori, invece Rudi Garcia corre il rischio – causa influenza – di dover scegliere tra due diciottenni che potrebbero quindi essere virtualmente «figli» del numero dieci, Daniele Verde e Antonio Sanabria, entrambi eventuali candidati a far coppia in attacco con Ljajic, pur avendo – in due – meno anni del solo Totti. Frutto del vivaio giallorosso l’italiano, strappato alla «Masia» del Barcellona il paraguaiano, il tandem ha avuto un percorso diverso. Verde sembrava solo un rincalzo della Primavera da far crescere e invece, vista l’emergenza, ha già esordito, Sanabria (già una presenza in Nazionale) è giunto invece con la fama del gioiello, tant’è che la Roma, con vari passaggi, potrebbe arrivare a pagarlo fino a un massimo di 7 milioni. Dopo un impalpabile passaggio nella scorsa stagione al Sassuolo (2 presenze), l’attaccante – tornato venerdì dal Sub-20 giocato non da protagonista – non ha convinto finora Garcia, visti che non solo non ha mai esordito, ma non è stato inserito neppure nelle liste per l’Europa.
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Febbre Totti. Ma la Roma non può farne a meno
Oggi Garcia deve chiedere un ulteriore sacrificio al Capitano, anche se ieri, pur essendo inserito nella lista dei convocati, la sua partenza per Cagliari è stata in forse.
LAVORI FORZATI Tutto, comunque, ruota attorno a Totti e la Roma, in piena emergenza, ha cambiato le regole d’ingaggio. Tenendo conto dei suoi 38 anni, a inizio stagione si era detto che Totti andava gestito. Schierarlo nei grandi match e farlo riposare contro le piccole sembrava essere la soluzione, finché questo 2015 ha sancito insieme la sua indispensabilità e il suo appannamento. I motivi sono noti: prima la limitata fiducia di Garcia nei suoi sostituti più naturali (Destro e Borriello), poi i ritardi sul mercato (ammessi) e infine la perenne emergenza fisica del gruppo, figlia di un mix tra sfortuna e preparazione imperfetta (su cui si sta correndo ai ripari). Perciò, nei 7 match disputati nel nuovo anno Totti è stato sempre impiegato, e per ben 6 volte come titolare, con risultati altalenanti: eccellenti nel derby (con relativo selfie) e in calo nelle partite successive. Non basta, dal match col City in poi (10 dicembre), il giallorosso ha sempre giocato. Risultato: col capitano in affanno, anche la squadra si è spenta.
STRINGERE I DENTI Ma oggi Garcia deve chiedere un ulteriore sacrificio a Totti, anche se ieri, pur essendo inserito nella lista dei convocati, la sua partenza per Cagliari è stata in forse. Il problema non è stata tanto la febbre (bassa), bensì uno stato di raffreddamento complessivo, unito a una sensazione di indolenzimento e nausea, che hanno fatto pensare a uno stato influenzale in via di incubazione. Insomma, bisognerà vedere come avrà passato la notte. Morale conclusiva? In fondo la stessa che galleggia a Trigoria negli ultimi vent’anni: senza Totti la Roma rischia sempre di perdersi. E non è affatto una buona notizia.
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