Guardate bene i loro sorrisi: c’è un’ombra di malinconia che pare appannarli. StephanElShaarawy e PatrikSchick vanno in vetrina nel pomeriggio della Roma, ma entrambi con la sensazione di essere arrivati con un pizzico di ritardo. Il primo perché – con la doppietta realizzata e il titolo di capocannoniere giallorosso (5 reti per lui) – forse avrebbe strappato quella convocazione in Nazionale che tanto gli manca. "Col c.t. Mancini non ci siamo mai sentiti – dice infatti il Faraone – ma sono convinto che con i gol e le prestazioni la Nazionale arriverà: devo far parlare il campo. Ovviamente sono dispiaciuto di non esser stato chiamato, io che ne ho sempre fatto parte. È una maglia a cui tengo tantissimo. Comunque ad un attaccante per essere chiamato servono i gol: stavolta li ho fatti, perciò sono contento della mia partita".
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Come scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport", per andare sul sicuro, c’è bisogno che Schick sia all’altezza delle speranze. "Questa rete mi ha aiutato mentalmente – spiega –. Si vede che devo ancora lavorare e mi manca condizione perché non ho ancora tanti minuti nelle gambe. Continuando così, comunque, sono sicuro che arriverà la mia opportunità".
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