Per restare più vicino a Trigoria, Eusebio Di Francesco ha già deciso che il suo quartiere di riferimento sarà, ancora una volta, l’Eur. O meglio, il Torrino: da stabilire se, per ora, prenderà una nuova casa in affitto o se andrà ad abitare in quella che aveva anni fa e non ha mai venduto, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Ci sono degli inquilini adesso, della questione si occuperà la moglie Sandra, una vita passata a seguire il marito e i tre figli di cui uno, Federico, gioca in Serie A a Bologna. Lui resterà lì, Mattia a Chieti a studiare Scienze Motorie, il piccolo di casa, Luca, seguirà invece i genitori.
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Eur, mare, centro. Così Di Francesco riapre casa Roma
Il nuovo allenatore giallorosso ritrova i suoi antichi punti di riferimento capitolini
Schivo, riservato, Di Francesco si confida poco anche con i suoi amici, anche se a Trigoria ha lasciato davvero un ottimo ricordo tra le persone che lavorarono con lui negli anni dello scudetto e nel 2006, quando era il team manager di Spalletti. Anche lì, stessa storia: casa all’Eur, caffè nei bar di viale Europa, cene da «Checco allo Scapicollo» o da «Consolini», dove qualche sera fa con tutta la famiglia ha festeggiato il compleanno del figlio Federico.
A Ostia, quando giocava, era più facile incontrarlo per una passeggiata con i bimbi piccoli sulla spiaggia, il centro ha cominciato a frequentarlo più da team manager. Per la prima serata da allenatore della Roma ha scelto, con la dirigenza, un locale vicino al Quirinale dove andava anche Spalletti. Chi lo conosce bene dice che è uno che si lega ai posti della vita e che per questo non si sposterà tanto dall’Eur, il punto da cui riprenderà a costruire il rapporto con Roma città.
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