Federico Barba e la sua favola: lasciò la Roma e Trigoria nell’estate del 2012, con poche speranze di tornarci. Due scudetti con le giovanili giallorosse, uno con gli Allievi e uno con la Primavera, ma solo nell’ultimo anno in giallorosso era stato titolare. Era la squadra che per prima aveva espugnato lo Juventus Stadium, e con quel successo si portò a casa la Coppa Italia, come ricorda l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
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Esploso in… Barba a tutti. Asta per il baby romano voluto da Sarri al Napoli
Dall'Axa alla Roma fino all'Empoli e alle avance del Napoli di Sarri. La storia e la crescita di Federico Barba
Il centrale dell’Empoli, classe ’93, rischiò di farsi superare da un ragazzo del ’95, Alessio Romagnoli, difensore mancino come lui. Debuttò sotto età il pupillo di Mihajlovic, fece capire subito di essere già pronto a fare il titolare, Alberto De Rossi, pur intuendone il valore, decise di non bruciare i tempi, perché se Barba avesse chiuso in panchina il secondo campionato di Primavera avrebbero rischiato di non trovare squadra a giugno. Venne confermato titolare, se la giocò bene, e a 19 anni non ancora compiuti passò in B, al Grosseto, che l’anno prima aveva preso in prestito Antei, e si era trovato bene.
Dall’Axa alla Roma fino al Grosseto, che precipitò in Lega Pro, poi presenze 14 nell’Empoli in B, 18 in A con l’Empoli, con 2 gol, il primo alla Lazio. Per la Roma non era abbastanza: per tre anni lo ha tenuto in comproprietà, a giugno sono state abolite, ed è rimasto tutto dell’Empoli. Che proprio ieri ha accettato i tre milioni offerti dal Napoli: Corsi ha preferito aspettare che il prezzo per il suo giovane centrale salisse. Ora a tre milioni l’asta sembra conclusa. Giampaolo temeva di perdere Tonelli, che piace, guardacaso, proprio alla Roma, ma alla fine ha dato il via libera per Barba.
F.Oddi
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