Nella prima notte di Champions, è stata la prima mezz'ora della Roma ad onorare il prestigio della competizione. Portoghesi bloccati nella propria metà campo ed in balia della ragnatela tattica studiata da Spalletti. Poi le ingenuità in rapida successione di Vermaelen e il gioco cambia. Si ribalta. I giallorossi si guardano le spalle, subiscono il pareggio e lo proteggono. Secondo quanto si evince dall'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", i muscoli che servivano per preservare il prezioso parziale, in vista del ritorno all'Olimpico, li ha serviti De Rossi che, con abnegazione e dedizione, si è sacrificato soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva, dimostrando la sua indole guerrigliera. Lo stesso De Rossi, che potrebbe lasciare il club già dal prossimo giugno, ha dichiarato prima del match ai microfoni di Sport Illustrated: «Il solo sentimento più grande dell’orgoglio di giocare per la Roma sarebbe la tristezza che proverei senza di lei. Avrei potuto guadagnare molto di più altrove, ma la mia è una questione di passione, di fede, di amicizie. Il denaro ti può far lasciare Roma per il Chelsea, ma non mi ha mai convinto ad andare altrove. Io sto bene qui e amo questa città e questo club».
rassegna stampa
Esaltato dalla lotta riecco De Rossi il vero gladiatore
Il mediano giallorosso prima del match: "Avrei potuto guadagnare molto di più altrove, ma la mia è una questione di passione". Poi in campo tiene a galla la Roma orfana di Vermaelen
(A. Pugliese)
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