Da posizioni diverse, Mourinho e Conte sono arrivati oggi alla stessa conclusione: il 3-4-2-1 è il sistema più affidabile per Roma e Tottenham, scrive Fabio Licari su La Gazzetta dello Sport.
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Entusiasmo Dybala e Abraham “alla” Kane
Storicamente i paralleli tra i due tecnici non mancano. Tutt’e due sono unici nel creare entusiasmo: Mou s’è preso la Roma (e Roma) già prima di vincere la Conference, figurarsi oggi. Conte ha esaltato l’orgoglio di Chelsea, Inter e ora degli Spurs.
In giallorosso, Mou sembra aver ritrovato quello spirito di gruppo perso in Premier. Matic, uno dei fedelissimi tra Chelsea e United, darà esperienza, solidità e sicurezza nella manovra. Al suo fianco, l’obiettivo è Wijnaldum che non può essere diventato il fantasma del Louvre visto al Psg: se torna quello vero, la Roma acquisterà ritmo, velocità, profondità.
E poi c’è Dybala che, nella formula molto verticale dei giallorossi, può esaltarsi sentendosi finalmente protagonista: una dimensione persa alla Juve dall’arrivo di CR7. Con Pellegrini che da trequartista sa farsi mezzala, la Roma può disegnare anche un 3-5-2 dalle potenzialità sconosciute. Se aggiungiamo che, escluso Theo e via Perisic, Mou ha i due migliori esterni di sinistra — Spinazzola e Zalewski (peccato tenerlo in panchina) — le prospettive sono affascinanti.
Resta l’incognita Zaniolo: schierarlo con i tre davanti sembra un’impresa, forse richiederebbe il sacrificio di Pellegrini. Però Conte sta pensando a un “2-1” molto offensivo con Son e Richarlison (al posto di Kulusevski) dietro a Kane. A Conte, Mou potrebbe chiedere quella forza d’urto difensiva che, escluso Smalling, non sempre la Roma possiede. Dopo un anno in Italia, Abraham potrà equilibrare meglio il suo contributo tra area e manovra, come fa Kane. Oggi i giallorossi sembrano già tra le prime quattro.
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