A lungo ricercata fra sconfitte e ansie, si è ripresentata la Roma e ha portato con sé anche Nicolò Zaniolo: la notizia migliore insieme a quella di una vittoria facile, realizzata nel secondo tempo soltanto perché prima i difetti eguagliavano i pregi, scrive Pierfrancesco Aglietti su La Gazzetta dello Sport.
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Entra, corre e segna: riecco la Roma di Zaniolo
Seconda vittoria di fila, Brescia affondato. Nicolò torna al gol a sei mesi dal k.o.
Zaniolo infila il 3-0 finale, con una botta di sinistro. Il ginocchio infortunato sei mesi fa era l’altro, quello che lo aiuta ad attutire l’esplosione muscolare per la conclusione. Zaniolo era entrato da sette minuti e la prima azione era diventata la fotografia della sua voglia: scatto palla al piede finché gli si è fatto incontro Sandro Tonali. L’Italia del futuro.
Sei punti in due gare non restituiscono alla Roma tutte le ambizioni, tuttavia sostituiscono le ultime delusioni con un momento redditizio e calmante.
Fazio sblocca il risultato, poi Kalinic segna la terza rete stagionale – il 2-0 su assist dello stesso Perez - solo quando il Brescia è a terra e gli lascia metri di libertà. Prima i cross arrivano copiosi, però a centro area manca il giustiziere.
I giallorossi passano dalla fasce spesso con Bruno Peres, un’ora senza opposizione. Sembra un’esercitazione da allenamento. Il Brescia da quelle parti affonda, come sempre. Stavolta tocca a Mangraviti – mezz’ora in campo nelle ultime 11 partite – provare a chiudere: mai ci riesce, lui che sarebbe un centrale. Così a inizio ripresa la Roma passa su angolo con un difensore, e la partita finisce qui. Oltre al tris di Zaniolo, ci sono un palo e una traversa di Dzeko, entrato nel finale per farsi sentire. Vale il discorso di sopra sul giustiziere assente.
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