Nel suo ritorno a San Siro da ex, Stephan El Shaarawy è stato osannato dalla curva Sud rossonera nonostante il gol. In una notte triste tra il risultato e il saluto ad Abbiati, un milanista applaudito c’è stato, addirittura due volte: dopo il 2-0, e ancor di più all’uscita dal campo. Sono costretti a consolarsi così, con uno che di fatto è del Milan ma dopo ieri sera è ancor più difficile che lo sia di nuovo nella prossima stagione. La Roma non può e non vuole privarsi di un giocatore del genere, scrive Marco Calabresi su "La Gazzetta dello Sport".
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El Shaarawy si prende gli applausi rossoneri: «Serata indimenticabile»
Cinque mesi romani con una media da urlo: otto gol in 17 partite, da quello bellissimo al Frosinone all’esordio in giallorosso a quello di ieri nel suo ex stadio. Nessun giocatore del nostro campionato ad aver cambiato maglia a gennaio ha fatto...
Cinque mesi romani con una media da urlo: otto gol in 17 partite, da quello bellissimo al Frosinone all’esordio in giallorosso a quello di ieri nel suo ex stadio. Nessun giocatore del nostro campionato ad aver cambiato maglia a gennaio ha fatto meglio. Spalletti ha costruito la sua Roma attorno a lui, a Perotti (altro rinforzo invernale) e a Salah, rinunciando spesso al centravanti. Eppure, ha chiuso il campionato con il miglior attacco: 83 gol, neanche la Juve tritatutto e il Napoli di Higuain dei record sono arrivate a tanto. «Sono state emozioni fortissime – dichiara il Faraone –. Il gol, ritrovare San Siro e lo staff, gli applausi. E’ stata una serata indimenticabile, sono contento. Ero sicuro della fiducia del mister, ancor prima di prendermi. Adesso vediamo cosa deciderà la società: devo continuare così, e ora c’è anche l’Europeo».
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