rassegna stampa

Egoismi giallorossi: Dzeko va a scuola da Salah

Da quando è arrivato, Spalletti sta cercando di educare Salah a giocare un po’ di più per la squadra, ma anche di convincere Dzeko a pensare un po’ più a se stesso e meno agli altri

Redazione

Da una parte l'"egoismo" di Mohamed Salah, tacciato spesso e volentieri di dolce anarchia; dall’altra quello mancato di Edin Dzeko, che fino ad oggi ha lavorato più per la squadra che per se stesso. Opposti che si attraggono, sui quali Luciano Spalletti sta lavorando su, anche se con modi diversi.

Da una parte il tecnico toscano deve togliere, dall’altra sta cercando di aggiungere qualcosina. Levi da Momo, metti ad Edin, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Da quando è arrivato, Spalletti sta cercando di educare Salah a giocare un po’ di più per la squadra, ma anche di convincere Dzeko a pensare un po’ più a se stesso e meno agli altri. Il bosniaco deve essere più centravanti, deve concentrarsi più sul gol. «È vero, mi dice sempre di pensare di più a me stesso», ha ammesso dopo Roma-Palermo.

Per Salah il discorso è diverso. Tacciato a più riprese di anarchia calcistica, subito dopo Roma-Sampdoria Spalletti disse: «Per Salah abbiamo messo una regola: paga la cena a quelli a cui non passa la palla. E so che è andato al bancomat…». Iperboli linguistiche, su cui il tecnico costruisce le sue verità: a lui Salah va bene anche così, ci mancherebbe altro, ma se in alcune occasioni diventasse un po’ più altruista sarebbe ancora meglio.