L’incertezza è per tutti. E su tutto, anche su Inter, Roma e i loro bond. La certificazione arriva da Standard and Poor’s, agenzia di rating che ha ridotto la valutazione delle obbligazioni dei due club, scesa ora da BB— a B+. Sono gli effetti della pandemia, la conseguente incertezza legata ai bilanci dei due club, nello specifico ai mancati introiti - alcuni certi, altri possibili - per colpa dell’emergenza sanitaria mondiale, scrivono Massimo Cecchini e Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".
rassegna stampa
Effetto pandemia: Inter e Roma declassate sui bond
Standard and Poor’s: nessun rischio, ma introiti meno certi. Dubbi sul nuovo sponsor per il club nerazzurro
Qui Pallotta
Ovviamente, neppure per la Roma il declassamento è una buona notizia. Com’è noto, nell’agosto scorso il club giallorosso - grazie a Goldman Sachs - ha messo sul mercato il proprio debito di 275 milioni, trasformandolo in «bond» disponibili per gli investitori, piazzati ad un interesse del 5.125% e con scadenza nel 2024. Una rinegoziazione intelligente, visto che il passivo fino a quel momento era finanziato ad un interesse di circa il 7%. Gli analisti, a suo tempo, dissero che probabilmente la maggior parte era finito negli Stati Uniti (nessuna sorpresa, visto la proprietà del club) e presso investitori istituzionali. Chi sono? I detentori dei fondi d’investimento, stile proprio la «Raptor» del presidente Pallotta. Non è escluso, perciò, che siano proprio loro a movimentare questo tipo di obbligazione nel futuro, anche perché - in linea puramente teorica - l’andamento del titolo sul mercato borsistico, in fondo, non meriterebbe un declassamento del genere. Pallotta comunque non è affatto preoccupato. "Con quello che accade è normale. Sono cose che stanno succedendo dappertutto".
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