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LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ecco la norma anti-debiti che bloccherà il mercato di chi alza gli ingaggi

LaPresse

Niente spalmatura di 4 mensilità, ma il Consiglio Figc dà l’ok allo slittamento di marzo a giugno. La nuova regola: dal 2021-22 i club non potranno aumentare le spese complessive per i giocatori

Redazione

Nel consiglio federale di ieri, il calcio italiano ha fatto i conti con la sua drammatica situazione economica. Da una parte la richiesta della Lega per il rinvio dei pagamenti degli stipendi, dall’altra la necessità di interventi che fermino la corsa alle spese folli. I costi dei club sono cresciuti, secondo una prima proiezione, fra il 5 e il 10 per cento. La direttiva generale è di comprare quando un club può permetterselo. Come scrive Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport il tema del giorno è diventato la norma “anti debiti” che, promette Gravina, entrerà in vigore dall’8 giugno. Venerdì è in programma un tavolo con l’obiettivo di riportare il "sistema in sicurezza". Non ci saranno però solo le istituzioni, le leghe professionistiche, l’Assocalciatori e l’Assoallenatori, ma anche alcuni rappresentanti dei club. Il tema del giorno sarà "il blocco della campagna trasferimenti per le società di A e B che superano il costo complessivo del monte contrattuale determinato dai contratti pluriennali in essere per la stagione 2021-2022 e non prestano idonee garanzie per l’eccedenza". Per comprare bisognerà avere certezze economiche, questo è il leitmotiv. Tolleranza per il pagamento degli stipendi: marzo potrà essere pagato fino al 24 giugno (e non più al 31 maggio). "Io non condivido questo principio – spiega Gravinama siamo di fronte a una situazione eccezionale. I club hanno perso 700 milioni per la pandemia, serve buon senso". Si è parlato anche della riforma dei campionati con l'obiettivo dichiarato di arrivare alle 18 squadre in Serie A, precisando però che la riforma è qualcosa di veramente complesso.