L’attacco stenta? Niente paura, la Roma ha anche difensori in grado di risolvere le situazioni, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Certo, non tutti possono essere prolifici come Gianluca Mancini (4 gol segnati finora), ma Paulo Fonseca, in questo senso, può dormire sonni tranquilli, perché anche Spinazzola (2 reti), Kumbulla (2), Ibanez (1), Karsdorp (1), Bruno Peres (1) e Calafiori (1) si sono iscritti alla lista dei marcatori. Il totale, finora, è un bottino da 12 gol, a cui per adesso non hanno dato il loro contributo difensori di ruolo, come Smalling e Fazio, oppure di nuovo conio, come Cristante. Tutta gente, peraltro, che il loro apporto in fase realizzativa, in ogni stagione, è abituata a darlo.
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E’ una difesa forza 12. E per Karsdorp rinnovo pronto
Dalla retroguardia già una dozzina di gol. Dopo Ibanez, pronto il contratto dell’olandese. Si tratta con Mancini
Ottime notizie, insomma, in vista del match di giovedì contro lo Shakhtar Donetsk, che nei sedicesimi di finale non ha subito gol né all’andata né al ritorno. Perciò avere dei difensori in grado di farsi sentire in attacco può essere senz’altro un’arma pericolosa. Non è un caso, in fondo, che la Roma abbia segnato 14 gol da palla inattiva. Vero che tanti sono arrivati dai calci di rigore, ma l’opzione del colpo di testa in area – come è riuscito a fare Mancini due giorni fa contro il Genoa – è un asso nella manica non banale.
Ora ci sarà il prolungamento di Karsdorp, che potrebbe essere annunciato anche alla fine di questa settimana. Dopo il rinnovo di Ibanez, poi, c’è anche un altro big come Mancini nel mirino. Anche con lui se ne parlerà più avanti, ma di sicuro il difensore azzurro, che guadagna circa 2 milioni, bonus compresi), punta a un congruo aumento, anche se – a differenza di Ibanez, che ha accettato una clausola di rescissione da 80 milioni – non dirà di sì a una superiore ai 40 milioni, a meno che l’ingaggio che gli sarà proposto non sia veramente alto. Morale: su difensori bravi e col vizio del gol o dell’assist (vedi anche Kumbulla) vale la pena di investire. E la Roma lo sa.
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