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La gazzetta dello Sport

È Roma spettacolo

Getty Images

I giallorossi ottengono i primi tre punti del campionato grazie ad una grande prestazione collettiva

Redazione

Non si può dire che le due proprietà abbiano risparmiato almeno sull’acquisto di grido, come scrive Pierfrancesco Archetti su La Gazzetta dello Sport. Perché Tammy Abraham (40 milioni più bonus) e Nico Gonzalez (23 milioni più quattro di bonus) hanno costi da primato nella storia di Roma e Fiorentina. E gli americani almeno dopo questa partita possono aver la convinzione di non aver gettato il denaro. L’inglese della Roma parte dall’inizio: forse una risposta allo Dzeko in spolvero visto il giorno prima con l’Inter, fatto sta che il ragazzo preso dal Chelsea scrive la partita con una presenza determinante in tutte le scene decisive: due assist, una traversa, un’espulsione procurata dopo poco più di un quarto d’ora. E meno male che si allenava da solo per la quarantena. Standing ovation quando esce, la merita al pari dell’ex Veretout (doppietta). L’entusiasmo del pubblico aiuta, certo, però la prima svolta del match è l’espulsione del portiere Dragowski per un fallo fuori area su Abraham dopo soli 17 minuti. L’esplosività di Zaniolo talvolta viene usata per entrare verso l’area, la mobilità di Mkhitaryan è utile per scambiarsi con Pellegrini e i due si trovano a concludere nella casella del centravanti. Quando invece si mette a 4-3-2, è decisiva la qualità nelle giocate, con Pellegrini e Shomurodov che suonano i violini. La Fiorentina è invece stampata sul 4-3-3 su cui l’allenatore sta costruendo la sua carriera. Italiano, prima di passare al 4-3-2 di emergenza, cerca di essere coerente con la sua idea impastata di coraggio e fatica, con la sfrontatezza della difesa alta che però paga il senso della profondità di Abraham, sempre sul filo del fuorigioco: le prime due reti sono assegnate dal Var. Anche i centimetri stanno con Mourinho.