Si respira aria di derby nel sorteggio di Europa League. Nell’impossibilità di uno scontro (Roma e Lazio in prima fascia e divieto di accoppiamento fra squadre dello stesso Paese), il direttore generale Mauro Baldissoni e quello sportivo Igli Tare si sono comunque "amichevolmente" punzecchiati davanti ai microfoni sulla difficoltà dei rispettivi gironi. "Farei volentieri a cambio", ha detto il biancoceleste. "È tipico della Lazio occuparsi degli affari della Roma", ha ribattuto il giallorosso.
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Baldissoni ha poi spiegato una gaffe di Giorgio Marchetti, responsabile delle competizioni Uefa, che sul palco aveva più volte inserito i Wolves nel girone della Roma. «Gli era scomparso lo screen sul tavolo e ha cominciato ad andare a memoria. Sarebbe comunque stato bello uno scontro tra Lupi...". Invece nella sua urna ci sono finiti i Puledri del Mönchengladbach, con in panchina il nuovo Marco Rose e in attacco la stella francese Assane Pléa. Dalla terza fascia è piovuto il Basaksehir, l’ex club di Ünder che oggi ha accolto vecchie glorie come Arda Turan e Robinho. E la cenerentola Wolfsberger che - ancora! - ha per simbolo un lupo. "Il loro stadio ha una capienza di 7 mila posti, temo non sia sufficiente", ha rivelato Baldissoni. Da Trigoria Fonseca tira un po’ il freno nonostante sia un guru del torneo avendolo disputato alla guida di Porto, Sporting e Shakhtar: "L’Europa League si sta trasformando in una mini Champions. Penso al Gladbach, quinto in Bundesliga l’anno scorso, o ai turchi che hanno sfiorato lo scudetto. Gli austriaci li conosco poco ma avranno tanta motivazione. Dovremo studiare attentamente tutti per evitare sorprese".
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