Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna stampa

E ora tocca a Fonseca. Ritmo, muscoli e personalità per sorprendere

LaPresse

Contro la Samb tanti gli assenti. Ma per blindare la difesa si ripartirà dal 3-4-2-1, senza archiviare il 4-2-3-1. Il mercato, però, può cambiare la spina dorsale

Redazione

La Roma oggi comincia ufficialmente la nuova stagione con l’amichevole in programma alle 17,30 a Trigoria contro la Sambenedettese (Serie C, diretta su Sky Sport e Roma Tv), ma la curiosità c’è, e non è poca, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Certo, la squadra giallorossa, orfana dei tanti giocatori impegnati con le nazionali e di quelli positivi al coronavirus, è solo l’ombra di quella che potrebbe essere nella stagione.

Fonseca sa bene come il mercato potrebbe cambiare anche il volto del suo gruppo. Ma sa altrettanto bene come per lui la prossima sarà la stagione della verità. Dovrà, cioè, fugare le ombre che si sono addensate sul suo capo nel 2020. Per farlo, però, spera che il mercato non gli tolga pezzi importanti.

Potenzialmente, è tutta la spina dorsale della squadra che potrebbe cambiare se fossero ceduti il portiere, il difensore centrale, il regista (o il mediano) e il centravanti.

Pau Lopez deve tornare ai livelli d’inizio stagione. Per non fare minusvalenza la dirigenza occorrerebbe venderlo ad almeno 21 milioni, ma non è facile. Se avvenisse, si punterebbe su Meret, visto che Gollini è fermo per un infortunio al ginocchio. La società, poi, punta forte sul ritorno di Smalling. L’offerta di 12 milioni più bonus, però, lascia freddo il Manchester United, che ne vuole 20. Ovvio che, dovendo assicurare all’inglese un triennale da 3,5 milioni, i giallorossi trattino. Fazio e Juan Jesus sono in uscita.

In mediana, piace a tanti Diawara, però in principal modo all’Arsenal, che potrebbe mettere sul piatto Torreira, oppure i giallorossi potrebbero virare su Jorginho. Il Napoli, inoltre, è sulle tracce di Veretout, per il quale la Roma chiede 40 milioni (trattabili). Sempre con i partenopei si discute su Milik, qualora la Juve affondasse per avere Dzeko, ma la richiesta di De Laurentiis di Under e 15 milioni è considerata troppo alta dai giallorossi.

In ogni caso, Fonseca chiede a chi c’è e a chi ci sarà due concetti di fondo: applicazione e duttilità. In fondo, è ciò che mette anche lui sul piatto, visto che il suo sistema di riferimento sarebbe il 4-2-3-1 con cui ha ottenuto i successi nello Shkahtar, ma che nella scorsa stagione si è visto essere troppo penalizzante per la difesa. Così è nato il passaggio alla difesa a tre e a quel 3-4-2-1 benedetto dal gruppo. Ma avere a disposizione giocatori duttili come Pedro, Mkhitaryan, Pellegrini, Zaniolo, Veretout e Cristante, gli consente variazioni tattiche con un punto di fondo: meno spazio ad attaccanti esterni puri ma a giocatori in grado di accentrarsi e galleggiare fra le linee, lasciando libere le fasce per le avanzate dei terzini che, secondo il catechismo di Fonseca, partiranno sempre molto alti.