rassegna stampa

E Luciano ci ripensa. Niente doppie sedute. Da ricaricare è la testa

Il tecnico preferisce allentare la presa. Ma la rosa è corta. Bisogna rilanciare Nainggolan, Perotti, Salah ed El Shaarawy

Redazione

Luciano Spalletti ci ha già ripensato, niente più doppie sedute. La squadra in questi giorni post-Torino gli è piaciuta per intensità e applicazione e poi di mezzo c’era anche la festa di Francesco Totti, meglio allentare un po’. Così la scelta di aumentare i carichi, che poi sia stata punitiva o meno di fatto fa poca differenza, è durata un solo giorno, lunedì scorso. La seduta di allenamento di oggi sarà solo quella pomeridiana.

Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", Spalletti deve fare soprattutto una cosa, lavorare sulla testa dei giocatori. Anche perché cambiarli è dura, vista l’esiguità della rosa attuale a sua disposizione. Non nei numeri (anche se gli infortuni di Mario Rui, Rüdiger e Vermaelen hanno accorciato le scelte in difesa), ovviamente, ma nell’affidabilità di alcune alternative come i vari Juan Jesus, Gerson, Iturbe, Emerson e Fazio, tutti giocatori che ad oggi, chi per un motivo e chi per l’altro, non hanno mantenuto le attese.

Come uscirne allora? Prima di tutto recuperando l’efficienza di quattro giocatori chiave come Nainggolan, Salah, El Shaarawy e Perotti, per motivi diversi tutti lontano dal rendimento (altissimo) della seconda parte della scorsa stagione, quella marchiata Spalletti. La scelta poi di rilanciare Dzeko ha tolto un posto un attacco, con lo spostamento di Perotti sull’out sinistro e il conseguente sacrificio di El Shaarawy. Già, Perotti, anche lui con le quotazioni a ribasso, esattamente come Salah, che Spalletti vuole tenere sempre più vicino alla porta, accentrandolo ed esentandolo da rincorse difensive di lunga gittata. Il futuro della Roma passa anche da qui. In attesa che Gerson o Iturbe battano un colpo anche loro.

(A. Pugliese)