Ci sono partite in cui bisogna saper lasciare il segno, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Perché sono quelle decisive, da dentro o fuori, dove chi ha personalità e carattere mette il proprio timbro ben marcato a fuoco.
La Gazzetta dello Sport
E’ l’ora di vedere il vero Abraham. Come un anno fa in Conference…
Ecco, quella di stasera è una di quelle partite lì, soprattutto per uno come Tammy Abraham, la cui partenza è stata finora a rilento (eufemismo). Alla Bolt Arena di Helsinki c'è da vincere, da portare a casa i tre punti propedeutici al passaggio del turno. E per Abraham c'è finalmente da mettere in conto una partita da protagonista, possibilmente anche con gol. Finora Abraham ha infatti segnato solo due reti nelle prime 14 partite, contro Juventus ed Empoli, in campionato. Insomma, in Europa League è ancora a secco, dopo aver saltato la prima partita per infortunio a Razgrad, non è riuscito a gioire né nella doppia sfida con il Betis Siviglia, né in quella d'andata proprio contro l'Hjk Helsinki (vinta dai giallorossi per 3 0). È allora un motivo in più per cambiare marcia, esattamente come successo nella scorsa stagione. Già, perché nel girone di Conference League dell'anno passato Tammy si sbloccò proprio nelle ultime due partite, segnando altrettante doppiette agli ucraini dello Zorya e ai bulgari del Cska Sofia. Ecco, la speranza è che succeda più o meno la stessa cosa e che il centravanti inglese si butti alle spalle questo momentaccio.
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