Nella testa, nel cuore e forse pure sui libri di storia (giallorossa) la giornata di oggi sarà ricordata anche per il passaggio ufficiale della fascia di capitano da Francesco Totti a Daniele De Rossi. Un doppio addio sarebbe stato troppo, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". E chissà che non sarà stato anche per questo che la Roma e De Rossi hanno deciso di confermare il loro amore per altri due anni. L’annuncio ancora non c’è, potrebbe arrivare da domani in poi, magari per bocca del presidente James Pallotta. Ma l’accordo è già stato trovato: contratto biennale con ingaggio intorno ai 3 milioni di euro, meno della metà dello stipendio attuale ma certamente una cifra maggiore di quanto la Roma pensava di mettere sul piatto inizialmente. Le avances dell’Inter – non solo, anche il Milan si era informato – erano pressanti, ma De Rossi ha sempre dato la priorità alla Roma e la sua serenità nella gestione della trattativa è stata decisiva. Dalla parte della società i dubbi, ammesso che fossero presenti, sono stati fugati anche dalle recenti prestazioni del centrocampista, autore di un’ottima stagione.
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E la fascia passa a De Rossi: accordo per il rinnovo
Biennale in arrivo, annuncio possibile da domani in poi. Il numero 16: "Che onore è stato godersi Francesco"
Se lo godrà Eusebio Di Francesco, che con De Rossi si allenava a Trigoria, quando Fabio Capello lo prendeva in prestito dalla Primavera. Totti, forse, lo guarderà indossare la fascia dall’alto del suo nuovo ruolo di dirigente. "Giocare con Francesco è stato un onore, farlo da romanista poi...a Roma si dice così, “me la sento calla”", ha scherzato De Rossi sull’addio del numero 10. Si chiude una storia di 25 stagioni, ne continua un’altra che dal prossimo ritiro estivo dirà 17.
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