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E Cristante ora si scopre il saggio del centrocampo

LaPresse

È il "vecchio" del reparto: 24 anni. Vuole partire meglio della scorsa stagione, dove alla fine è stato quello che ha giocato più di tutti

Redazione

Era arrivato la scorsa estate con l’etichetta di miglior centrocampista del campionato italiano e forse è stato proprio questo a pesargli come un macigno, soprattutto nei suoi primi passi in giallorosso, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Poi strada facendo Bryan Cristante si è scrollato di dosso le ansie e le aspettative, salendo di rendimento e chiudendo la scorsa stagione con ben 44 presenze (e 4 gol), tra campionato e coppe. Nessuno nella Roma la scorsa stagione ha giocato più di lui (Kolarov si è fermato a 43 partire, per Fazio le gare sono state 42), a dimostrazione di un’affidabilità e di una duttilità che sono state apprezzate prima da Eusebio Di Francesco e poi da Claudio Ranieri. E che da una settimana sono anche sotto l’occhio attento di Paulo Fonseca, che su di lui fa affidamento per partire subito con il piede giusto.

In un centrocampo fatto di giovani e giovanissimi, Cristante paradossalmente è il "vecchio" del reparto giallorosso. Ed esserlo a soli 24 anni può fare effetto, perché poi si tratta anche di prendere per mano gli altri ed aiutarli a crescere, in un percorso comune. Già, gli altri, tutti più giovani di lui, ad iniziare da Lorenzo Pellegrini, il «capitano» designato per il futuro che di anni ne ha 23, per poi arrivare al nuovo arrivato Diawara (21) ed al jolly Zaniolo (20), che poi bisognerà vedere se resterà davvero nella Roma. In comune con gli altri (soprattutto con Pellegrini e Zaniolo), Cristante ha la grande duttilità e la capacità di sapersi rendere utile in due ruoli: mediano davanti alla difesa e trequartista centrale, alle spalle del centravanti.