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E alla fine arriva Micky. Freddezza, spinta e gol: Fonseca ha l’uomo in più

LaPresse

L'armeno ha risolto finalmente i suoi problemi fisici e ora deve soltanto trovare la condizione migliore

Redazione

Tre gol in 410' di campionato, un impatto sulle partite che a Fonseca piace sempre tanto, una città che lo ha conquistato subito e che, comunque vada in campionato, sarà con ogni probabilità quella dove nascerà il suo primo figlio. Henrick Mkhitaryan è arrivato come il colpo dell’estate romanista, un colpo last minute che ha fatto impazzire i tifosi e ha regalato a Fonseca quel giocatore in grado di attaccare la porta come pochi altri in rosa. Non solo: Mkhitaryan, con il suo carico di classe ed esperienza, ha fatto felici anche i senatori della squadra, non a caso con Dzeko, Kolarov e Pellegrini ha fatto subito gruppo. L’esordio in Serie A, sottolinea Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta dello Sport', ha fatto brillare gli occhi a tutti all’Olimpico, peccato che dopo un paio di settimane sia iniziato un calvario fisico e muscolare: adesso che il problema al pube è archiviato a Mkhitaryan quasi dispiace fermarsi per la sosta di Natale.

In Serie A ha realizzato due gol nelle ultime tre partite, segno che davanti al portiere avversario resta freddo. L’altra buona notizia è che ha già imparato l’italiano benissimo e per questo non ho avuto problemi ad integrarsi nello spogliatoio. Adesso, però, nella seconda parte di stagione, dovrà dimostrare a se stesso e alla Roma qualcosa in più per poter essere riscattato in estate. Mkhitaryan ha bisogno di ritrovare brillantezza, perché quando gioca 90 minuti ancora va in sofferenza nel finale, è arrivato in Italia in prestito oneroso per 3 milioni. E, con l’Arsenal, con la regia di Mino Raiola, l’appuntamento è per l’estate, ma la sensazione è che la media gol, pur ottima, potrebbe non bastare per continuare la sua avventura a Trigoria e farsi acquistare a titolo definitivo. Da qui a giugno, però, può succedere di tutto.