Super-sub non gli è mai andato troppo a genio. D’altronde, a pochi piacerebbe essere considerati come l’attaccante da inserire in corso d’opera, decisivo sì, ma solo quando gli avversari sono stanchi. Da quando c’è Luciano Spalletti, Dzeko in campionato ha saltato solo due partite: col Sassuolo, per un problema fisico, e col Napoli, per scelta tecnica, restando in panchina 90’. Ha giocato, quindi, 15 partite, con una media per gara inferiore ai 60’, disputando 90’ solamente 6 volte e partendo dalla panchina in 8 occasioni. In questi mesi ha segnato 5 gol e realizzato 4 assist e la cosa che colpisce, e che dà ragione a Spalletti, è che da subentrato, ha realizzato il passaggio decisivo a Nainggolan per il gol del pareggio con l’Inter, quello per El Shaarawy contro il Genoa e la rete nel derby contro la Lazio.
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Dzeko torna super-sub. Ma la panchina gli va stretta
Ieri, in Bosnia, per l’ennesima volta parlavano dell’interesse del Besiktas, ma per di nuovo si scriveva anche come Edin voglia restare a Trigoria per non andar via da sconfitto dopo solo una stagione
Ieri, in Bosnia, per l’ennesima volta parlavano dell’interesse del Besiktas, ma per di nuovo si scriveva anche come Edin voglia restare a Trigoria per non andar via da sconfitto dopo solo una stagione. Nel caso, la Roma e Spalletti sarebbero ben felici di tenerlo, a patto che però, come gli ha chiesto il tecnico, Dzeko dimostri veramente «chi è e il suo valore» non soltanto a partita in corso, ma anche dall’inizio.
(C. Zucchelli)
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