Oggi si vedranno, inevitabilmente. A metà pomeriggio, quando tutti i giocatori della Roma si recheranno a Trigoria per i tamponi di rito. E in quell’occasione - rispettando tutte le misure di sicurezza del caso – José Mourinho avrà anche la possibilità di interfacciarsi per la prima volta di persona (da quando è diventato allenatore della Roma) con Edin Dzeko, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Si parleranno e si diranno quello che si vogliono e si devono dire, in un rapporto che già di base è di per sé ottimo tra i due. Ma al di là di questo, ciò che conta davvero è capire se Dzeko sarà ancora il centravanti della Roma o meno. Le possibilità attuali sono in crescita, anche perché in un mercato complicato come quello attuale andare a trovare un attaccante più forte di Dzeko a prezzi contenuti è francamente difficile. Il Fenerbahçe gli ha promesso in caso di aspettarlo fino al termine del mercato, avendogli offerto un triennale che gli garantisce quei 7,5 milioni di euro attuali (il primo anno fissi, gli altri due con una base da integrare a secondo delle presenze). Ma Edin prima di pensare alla Turchia ha tutti altri pensieri. Ad iniziare dalla voglia e il desiderio di cercare di vincere qualcosa con la Roma. E con Mou sa che le possibilità sono molto più alte rispetto al passato.
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