Domani, nella sfida contro l’Ajax – decisiva per l’approdo nella semifinale di Europa League – Edin Dzeko cercherà il 30° gol della sua avventura europea in giallorosso. Facile immaginare, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, che per la squadra di Paulo Fonseca, forte del successo nell’andata con due gol realizzati in trasferta, un graffio di Dzeko aprirebbe già le porte del paradiso. Ed è per questo che le reti non possono essere tutte uguali. L’urlo di Manolas dopo la rete al Barcellona sarà mai dimenticato? Così, nonostante i 116 squilli romanisti che l’attaccante bosniaco ha già suonato – diventando il terzo cannoniere della storia dopo Totti e Pruzzo – un eventuale gol all’Ajax, stavolta, avrebbe un sapore speciale, anche perché, da ex City, potrebbe regalargli un probabile “derby” contro lo United.
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Dzeko, la Roma gli chiede il 30° gol europeo per eliminare l’Ajax
Il centravanti torna titolare contro i baby olandesi per puntare alla semifinale
Non è un caso, in fondo, che con tutta probabilità Dzeko domani, fra i titolari, sarà l’unico giallorosso fra quelli che sono diventati protagonisti della storica rimonta al Barcellona nel 2018. Piaccia o non piaccia, lui è l’uomo delle imprese. E per la Roma arrivare alle semifinali di Europa League, dopo un inverno che l’aveva vista perdere posizioni in campionato, è senz’altro un traguardo molto importante. Di quelli che non sarebbero cancellati in fretta.
A pensarci bene, Dzeko è proprio il simbolo della Roma che affronterà gli olandesi. Un vecchio leone che ha ancora voglia di ruggire contro giovanissimi emergenti che devono ancora costruirsi l’avvenire. Ora non è il momento di piani aziendali, bilanci e caccia al futuro. Domani sarà una notte da qui e ora, tutto o niente. Per questo servirà un Dzeko da 30 e lode.
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