Mai nella storia di Roma e Lazio c’è stato un derby di campionato con due centravanti da 41 gol complessivi, al momento dell’incrocio. Mai, perché la scorsa stagione Ciro Immobile non giocò la sfida di ritorno. Mai, neppure quando Batistuta e Crespo – 2000-01 – si contendevano lo scudetto o Guaita e Piola – 1934-35 – si prendevano gioco dei difensori avversari, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". È tutta qui la chiave del gioco della Roma, ancora una volta affidata a Edin Dzeko. Immobile ha già agganciato, con 39 gol stagionali, la quota di reti raggiunta da Dzeko un anno fa. Il derby è l’occasione per togliersi uno sfizio a livello personale, ma soprattutto per indirizzare il campionato nel miglior modo possibile aspettando il Liverpool.
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Dzeko al top modello Barça. E contro Ciro sfida storica
Mai nei derby si sono affrontati due attaccanti da 41 reti: la Roma si affida a lui
Quell’Edin che a Roma s’è voluto fermare a gennaio è lo stesso Edin che vuole/deve garantirsi anche le gioie future, ovvero la Champions che verrà. Dzeko alla Lazio non segna da cinque partite, dopo esser partito con due gol nelle prime due apparizioni. Due anni e 12 giorni di attesa – ultima rete il 3 aprile 2016 – sono abbastanza per non sentire le gambe pesanti ripensando a Messi e Piqué. Probabilmente farà ancora coppia con Schick come partner d’attacco. Modello vincente diventa difficile da cambiare. È la Roma del Barcellona, questa. Se è anche l’Edin di martedì, la volata Champions si fa col vento a favore.
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