In partite così gli attaccanti servirebbero tutti al massimo della condizione, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Ed invece Abraham sta vivendo una stagione quasi da incubo, Dybala ha la caviglia sinistra che lo tiene più fuori che dentro, Belotti gioca sul dolore e Solbakken ed El Shaarawy sono ai box, anche se per motivi diversi tra di loro. Insomma, il quadro se non è tragico è quantomeno preoccupante. Eppure stasera la Roma sarà lì, cercherà di fare la partita e magari a deciderla saranno proprio i suoi attaccanti. Sarebbe il modo migliore per riscattare finora una stagione deludente (tranne Dybala ed El Shaarawy) per la batteria offensiva giallorossa. La Roma in campionato non ha mai faticato così tanto, basti pensare che era da quasi 30 anni - esattamente dalla stagione 1993/94 - che i giallorossi non segnavano così poco in Serie A (45 gol in 34 gare, quell’anno le reti romaniste furono 35). Ma qui siamo in Europa League e forse basta anche questo - pure a livello scaramantico - per non pensare a quel dato lì. Del resto, nella coppa europea quest’anno i giallorossi hanno reso meglio dal punto di vista offensivo (19 gol in 12 partite, alla media di 1,58 a gara, contro l’1,32 del campionato). Molte delle speranze giallorosse sono legate alle condizioni fisiche di Paulo Dybala ed alla sua eventuale possibilità di poterci essere per dare una mano. "Dybala titolare? Non lo so - ha detto ieri Mourinho –. Vedremo domani (oggi, ndr ), la sensazione attuale è no. Ma è difficile che lui e Wijnaldum possano iniziare la partita".
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