Nella telenovela di produzione argentina che sta appassionando l’estate italiana ci sono due elementi che danno sale alla sceneggiatura. Uno: Paulo Dybala considera ancora l’Inter la priorità, la squadra preferita per rilanciare carriera e ambizioni. Due: lo stesso Paulo Dybala ha imparato che il tempo, elemento sottovalutato fino a qualche settimana fa, è la chiave del futuro. Insomma, non può aspettare ancora a lungo il club desiderato, scrive sulla Gazzetta dello sport Filippo Conticelli.
La Gazzetta dello Sport
Dybala, Inter sbrigati
Qualcosa che modifichi lo stallo che da troppo tempo esiste ieri c’è stato: un contatto tra Inter e l’entourage del giocatore dopo oltre dieci giorni. Il messaggio recapitato in viale della Liberazione ha avuto toni diversi delle altre volte: Paulo, voglioso di Inter ma deluso per essere stato sedotto e quasi abbandonato, ha fretta di scegliere (e di essere scelto). Un’immaginaria dead line è fissata in pochi giorni, entro la prossima settimana, da quel momento in poi le sirene romane e napoletane, finora ascoltate distrattamente, avrebbero altro fascino.
L’Inter, bloccata dai tappi in uscita, difficilmente troverà in pochi giorni gli acquirenti mai comparsi fino a ora e, quindi, la situazione rischia di avvitarsi ancora. Per calmare le acque con Paulo basterebbe far sentire a lui e a chi gli sta intorno lo stesso calore di qualche settimana fa. Prima che Lukaku travolgesse l’Inter e cambiasse le gerarchie del mercato, Paulo era coccolato come una star, al punto da sembrare a un passo dal vestirsi di nerazzurro. Ed è lì che il timing, il famoso tempo ora rimpianto, ha giocato contro al buon esito dell’affare: in quel momento Jorge Antun, agente del giocatore alla prima esperienza nel settore, non aveva accettato l’offerta che adesso viene considerata ragionevole. E di certo oggi Paulo direbbe sì a un contratto da 6 milioni, di cui uno agganciato alla metà delle presenze, e con l’aggiunta di una clausola di rescissione che tutelerebbe entrambe le parti.
Nel gradimento della Joya, il Napoli sta un passo indietro, nonostante il ds Giuntoli si sia spinto con maggiore decisione negli ultimi giorni verso Antun, con un nuovo contatto video anche ieri: sarebbe pronto a una offerta da 6 a stagione. E avrebbe pure fiducia sul problema dei diritti di immagine, grazie alla sponda Adidas, main sponsor anche della Joya. A Roma, invece, attendismo dietro le quinte, nonostante l’altissimo gradimento di Mou: il monte ingaggi per i Friedkin va ridotto per iniziare un percorso virtuoso e le pretese di Paulo sono troppo alte per i parametri. Il tutto mentre Marotta verifica, giorno dopo giorno, le difficoltà nel liberare spazio per la Joya. Serve l’uscita di Sanchez, che accetterebbe pure i 4 di buona uscita se arrivasse un’offerta da un campionato top. In più, niente squilli per far partire Dzeko o anche solo prestare Correa.
In mezzo a questo magma incandescente resta l’attore principale della telenovela, il talento rattristato dalle ultime notizie che si allena in solitudine nella sempre cara Torino. La scelta della prossima maglia dipenderà non solo dai soldi, ma dal progetto tecnico con vista Mondiale: prima potrà faticare per giocare da titolare, più tornerà nei pensieri del ct Scaloni. Per questo l’Inter piaceva e piace ancora. Ma non piacerà certo in eterno.
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