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Dybala e Abraham: sprint da rimonta. La Roma ci crede

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Contro il Salisburgo saranno convocati. L’inglese avrà una maschera

Redazione

Mourinho vuole ribaltare il risultato dell’andata dei playoff (1-0) ed eliminare domani il Salisburgo, continuando la remunerativa avventura in Europa League. Per farlo, però, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, José Mourinho avrebbe bisogno del suo vestito migliore, il più elegante, il più vincente, che ovviamente prevederebbe un attacco composto da Paulo Dybala e Tammy Abraham. Il problema è che proprio le due stelle sono i calciatori più in dubbio per la sfida, afflitti come sono da problemi diversi ma non banali.  Ma se fino a domani bisognerà convivere con l’ansia dell’impiego o meno, ci sono anche un paio di belle notizie che il gruppo giallorosso può metabolizzare con soddisfazione. La prima è il rientro in gruppo di capitan Pellegrini. Dopo la panchina precauzionale di domenica contro il Verona spirava aria di ottimismo, ma il fatto che ieri si sia allenato in gruppo ha tolto ogni dubbio. Certo, è difficile che potrà essere al massimo della condizione, ma d’altronde il centrocampista è abituato a convivere con i fastidi fisici e quindi stringerà i denti ancora una volta. L’altra bella notizia, poi, è che sia Dybala che Abraham vogliono esserci a tutti i costi. L’argentino è da venerdì della scorsa settimana, cioè da quando gli è stato diagnosticato un affaticamento al flessore sinistro, che si sottopone a ore di fisioterapia e di lavoro differenziato per esserci. Morale: in panchina dovrebbe andare di sicuro, ma per l’impiego dipenderà anche dalle sensazioni che proverà nella rifinitura di domani. D’altronde, la sua fragilità muscolare è nota, e proprio per questo non si vorrebbero correre dei rischi eccessivi. Discorso diverso per Abraham. Contro il Verona l’attaccante ha riportato un taglio sulla palpebra inferiore dell’occhio sinistro, che ha necessitato di alcuni punti di sutura. Per giocare, però, è stata fatta fare per Abraham una maschera speciale per proteggere la parte ferita. Il problema è che quella zona è ancora gonfia e quindi anche il contatto con la pur leggerissima protezione gli dà fastidio, ma tutto lascia pensare che l’inglese sia pronto per giocare, sperando che poi l’andamento della partita non costringa Mourinho a sostituirlo.