Dove vuole andare il nostro calcio con questo governo?

(Gazzetta dello Sport - U.Zapelloni)Nel calcio italiano va di moda il vecchio.Altri quattro anni di Beretta alla presidenza della Lega sono una nuova sconfitta per il nostro pallone. Non per la persona eletta, sia ben chiaro, ma per quanto significa la scelta che in un momento di crisi potrebbe trasformarsi in una zavorra dalla quale sar? impossibile liberarsi.

Dal nuovo consiglio di Lega e dal consiglio federale restano fuori Juventus, Inter, Roma, Fiorentina, Sampdoria. Gli Agnelli, i Moratti, i Della Valle, i Garrone: le grandi famiglie del nostro calcio e gli unici investitori stranieri del nostro campionato. La confindustria del pallone pu? costruire il futuro senza le squadre che rappresentano il 60% della tifoseria? Pu? affidare posti di prestigio a persone che sono comparse in Lega per la prima volta ieri mattina? Pu? continuare ad essere ostaggio delle vecchie logiche di potere? Poi ci meravigliamo che Inghilterra, Germania, Spagna e adesso pure la Francia stiano meglio di noi in Europa...

Si continua a pensare al proprio orticello perdendo di vista il quadro d'insieme, il progetto comune, quello che potrebbe finalmente realizzare il salto di qualit? della nostra Serie A. Pu? aver sbagliato anche chi ha alzato troppo i toni cercando di far prevalere la sua linea, d'accordo, ma il risultato finale ? drammatico per le conseguenze che pu? provocare. Il calcio italiano non riesce e non vuole voltare pagina. E ancora una volta toccher? al neo vicepresidente Adriano Galliani e al regista neppure tanto occulto della mancata rivoluzione, Claudio Lotito, cercare di inventarsi qualcosa per tenerlo a galla tra un Pulvirenti, un Cellino e un Preziosi. Un'impresa quasi impossibile.