La verità è che ci tiene da matti a far bene e non solo per uscire da questa situazione assai critica, prendendo per mano la Roma per poi portarla fuori dalle sabbie mobili, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. No, Artem Dovbyk ci tiene tanto anche per chiudere definitivamente i conti con il passato. Non il suo, ma quello giallorosso, che poi lo coinvolge anche direttamente. Perché la sfida a distanza con Lukaku per lui è anche la sfida con il passato romanista, con il centravanti della scorsa stagione, l'uomo che per un po' - aveva fatto segnare tutta la tifoseria, convinta che con lui si potesse planare davvero verso l'Olimpo (leggi ritorno in Champions League). Alla fine così non è stato, nonostante i 21 gol del belga, uno che a sua volta doveva confrontarsi con i 27 centri di Tammy Abraham del 2021/22, alla sua prima stagione giallorossa dell'inglese (mai nessuno prima aveva segnato così tanto nella sua prima stagione con la Roma). Dovbyk per ora con la Roma è a 6 reti in 15 partite, alla media di 0,4, leggermente al di sotto di quella finale di Lukaku nella sua avventura romanista (0,45, con 21 reti in 47 partite). L'obiettivo adesso è migliorare quei numeri, per finire davanti al belga.
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Dovbyk stringe i denti per rialzare la Roma
Dovbyk per ora con la Roma è a 6 reti in 15 partite, alla media di 0,4, leggermente al di sotto di quella finale di Lukaku nella sua avventura romanista
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