Ci sono tre, quattro giornate, ogni anno, in cui Artem Dovbyk, centravanti della Roma, di solito fa scena muta, scrive Alessio D'Urso suLa Gazzetta dello Sport. Poi, però, comincia all'improvviso a "parlare" con i gol e ad alzare la voce col passare delle domeniche, fino a recitare monologhi. È già successo al Dnipro nel 2022 e nella scorsa memorabile stagione, quando l'attaccante segnò all'esordio con la maglia del Girona, ma in seguito restò in astinenza da gol per un mese e qualche ombra di scetticismo si allungò pure sul suo conto. Eppure le perplessità furono respinte al mittente con forza dall'ucraino, che segnò nel settembre 2023 al Maiorca, dando inizio ad una cavalcata nelle aree di rigore altrui che gli consenti di vincere il titolo di capocannoniere della Liga con 24 reti. Un anno dopo, quella che sta per ricominciare sembra proprio la stessa storia: tre giornate di rincorsa prima dell'acuto di Genova, bissato dal bel gol con l'Udinese, potenza e tecnica in un colpo solo.
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La Gazzetta dello Sport
Dovbyk non si ferma più. L’ucraino va a mille: progetti da gigante per la Roma di coppa
Artem stenta sempre in avvio di stagione, poi si scatena e segna a raffica
E ora Artem fa paura a tutti. Alle spalle ormai l'avvio stentato, domenica scorsa all'Olimpico, nel momento più difficile per la squadra, il centravanti è entrato in tutte le azioni offensive della Roma, compresi i gol. Due reti in due partite che hanno sbloccato psicologicamente il centravanti che ora non vuol fermarsi più.
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