(Gazzetta dello Sport - B.Tucci)Comincia a tingersi di rosa il cielo di Trigoria. La ragione è semplice: la campagna acquisti della Roma ha preso a camminare. Alcune operazioni appaiono contrarie ai princìpi che hanno sempre ispirato la società a stelle e strisce: infatti, non si può parlare di ringiovanimento, se poi si portano all’ombra del Colosseo elementi come Maicon (32 anni ed una carriera in discesa) e De Sanctis che di primavere ne ha trentasei. Ma, indipendentemente da queste eccezioni, alla corte di Rudi Garcia sono arrivati un giovanissimo portiere di cui si dice un gran bene, Skorupski; un centrocampista che ha un nome in Europa, l’olandese Strootman, ed il croato Jedvaj.
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Dopo la depressione riecco l’ottimismo
(Gazzetta dello Sport – B.Tucci) Comincia a tingersi di rosa il cielo di Trigoria. La ragione è semplice: la campagna acquisti della Roma ha preso a camminare.
Non è il massimo, però qualcosa si è mosso e i tifosi tirano il fiato, perché nelle ultime settimane erano assai depressi. Secondo i bene informati non finisce qui e, dopo la cessione di Osvaldo (che appare scontata), dovrebbero infoltire la rosa altri titolari, tra cui l’assai citato Gervinho, proveniente dall’Arsenal. Insomma, rispetto ad una settimana fa, la situazione è notevolmente mutata e forse la trasferta americana non dovrebbe essere poi tanto triste. Comunque, è troppo presto per tirare le somme: non si conoscono bene le idee del tecnico, non si sa quale metodo vorrà applicare, non sono sicuri di restare a Roma elementi di spicco (primo tra i quali capitan futuro, Daniele De Rossi). E allora? Si deve portare pazienza ed aspettare ancora un paio di settimane. Probabilmente, alla fine della tournée americana, si potrà avere un quadro più esatto della nuova squadra. Sperando che siano tante le note positive e pochissime quelle negative.
Se non fosse per il veleno che ancora suscita il caso Zarate, ad Auronzo di Cadore si vivrebbero giorni più che tranquilli, idilliaci. Il presidente è strafelice, Petkovic è ottimista, i giocatori non possono lamentarsi, se non per il lavoro piuttosto sodo a cui vengono sottoposti quotidianamente. I nuovi giovani hanno dimostrato quanto di buono si sapeva, i vecchi stanno sudando le proverbiali sette camicie, di Felipe Anderson si continua a dire un gran bene e in molti assicurano che lui sarà la vera sorpresa del prossimo campionato. Però, Ledesma, da quel saggio che è, predica umiltà e dice: «Non bisogna cullarsi sugli allori della Coppa Italia». Ora si deve voltare pagina e cominciare un nuovo cammino, lasciando da parte l’entusiasmo che può essere, a volte, controproducente.
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