rassegna stampa

Le dichiarazioni del tecnico spaccano la piazza «Non riconosce i suoi? Noi lo diciamo da mesi»

Le scelte di formazione e le parole a fine partita del tecnico transalpino hanno suscitato grande polemica nel post partita di Chievo-Roma

Redazione

Garcia spacca la piazza. Mister «x», prima non convince i tifosi – durante la partita – sui social con le sue scelte e poi scatena tutti con i suoi commenti duri e assai critici nei confronti della squadra. L’ennesimo pari di una Roma che non riesce più a vincere, l’inquietante (cit. Garcia) prestazione di Verona, l’incombere della sfida con la Fiorentina in Europa League: il 2015 non regala più gioie a una tifoseria che quest’anno sperava nel grande colpo.

CON GARCIA Sembra incredibile, considerando che durante la partita (#ChievoRoma è prima tendenza su Twitter per gran parte del pomeriggio) il tecnico era uno dei principali accusati, soprattutto per i cambi tardivi (su tutti il messaggio di Paolo su Facebook: «Se aspetta un altro po’ Totti festeggia i 40 anni al Bentegodi») e per la scelta di mandare in panchina Ljajic, Pjanic e De Rossi, che poi quando giocano, soprattutto gli ultimi due, sono sempre tra i più criticati. Ma questa è un’altra storia. La storia di Chievo-Roma dice che quando Garcia va in televisione e definisce «inquietante» il pareggio di una squadra «che non riconosco», molti romanisti si schierano dalla sua parte. «Se dice che in settimana provano delle cose e poi non le fanno, non può essere colpa sua», sintetizza Giovanni, mentre «Polly» sostiene che «Garcia sembra invecchiato di 10 anni. Gli manca soltanto l’anello col rosario come Inzaghi». Il paragone sembra quantomeno azzardato, visto che la Roma era e resta seconda in classifica, ma è impossibile che i romanisti vedano il bicchiere mezzo pieno.

CONTRO GARCIA Tanto che non tutti liberano il tecnico da responsabilità. Bobo scrive: «Garcia dice che questo pareggio è diverso dagli altri? Mi sa che devo cambiare televisore allora...», mentre Elena dice: «Dovevamo arrivare a metà marzo per sentirci dire che qualcosa non va. Noi lo diciamo da 3 mesi, ma venivamo accusati di non essere dei veri tifosi». Certamente, veri tifosi, non lo sono quelli che approfittano dell’infortunio di Mattiello per insultare Nainggolan su Twitter con toni a dir poco irripetibili, tirando in ballo persino la famiglia. Ripetibile, invece, la domanda che «Prohaska not Herbert» si fa al fischio finale del match in Veneto: «C’è una retrospettiva del cinema muto indocinese da potere andare a vedere?». Se sia riuscito a trovarla è un mistero, ma non è da scartare l’ipotesi di Gilberto, che gli risponde così: «Perché, Chievo-Roma che è stata?» Meglio dunque l’ironia: «Oggi parlo solo di filosofia teoretica comparata». Per non avvelenarsi meglio scherzarci su: «Abbiamo strappato un pareggio al Santiago Bernabeu di Verona».