rassegna stampa

Diamanti: «Totti? Non è una bandiera»

(La Gazzetta dello Sport) – Da buon toscanaccio Alessandro Diamanti non ha peli sulla lingua e lo dimostra parlando senza alcun timore reverenziale di Francesco Totti alla vigilia della trasferta di Roma.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport) - Da buon toscanaccio Alessandro Diamanti non ha peli sulla lingua e lo dimostra parlando senza alcun timore reverenziale di Francesco Totti alla vigilia della trasferta di Roma.

«È un grande giocatore ed un campione ma non una bandiera perché nel calcio di oggi non ne esistono. Se giochi gratis e fai volontariato è un conto, ma quando ci sono di mezzo i milioni non si può più usare quel termine» ha detto il trequartista rossoblù. Alino ritratta Apriti cielo, il Pupone non si tocca e dalla capitale fioccano le accuse di lesa maestà, per cui qualche ora dopo Alino è costretto a precisare il suo pensiero. «Non voleva essere un attacco personale a Totti, che gode della mia stima ed è anche un esempio per i bambini; mi sono limitato a fare una considerazione generale e a dire che le bandiere nel calcio moderno non ci sono più. Tra i pochi esempi ci sono lui, Maldini al Milan e Zanetti all'Inter» chiarisce Diamanti scherzando sul fatto che gli sarebbe piaciuto diventare il simbolo del Prato, la squadra della sua città. Il suo presente però si chiama Bologna, squadra in cui il fantasista giura di essersi trovato benissimo.

«Sono molto felice di essere qui. I 20 punti del girone d'andata sono meritati ma nel ritorno dobbiamo essere ancora più carichi e avvelenati. Il lavoro e la costanza pagano e se continuiamo così avremo grandi soddisfazioni» prevede Alino, che domani pomeriggio dovrebbe avere al suo fianco Taider in una trequarti davvero preziosa visto che il giovane franco-marocchino di nome fa Saphir Zaffiro. Attenzione agli errori «Lo 0-2 dell'andata ci ha insegnato che loro sono una grande squadra e che serve un approccio diverso, faremo un'altra gara rispetto a quella del 21 dicembre. Quella sera noi siamo stati un po' rinunciatari e loro molto più forti. Serve coraggio e sono sicuro che riusciremo a cambiare le cose perché ci stiamo preparando davvero bene» prosegue Diamanti, che dell'Olimpico conserva un ottimo ricordo. «Ho segnato su punizione nel 2008 nel mio primo anno di serie A con il Livorno; fu un bel gol ed è tanto che non ne faccio così. [...]