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Di Vaio: «Il sogno mancato? Avrei voluto essere il Totti della Lazio»

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Ieri sera ha giocato ancora una volta contro Totti, suo grande

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(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Ieri sera ha giocato ancora una volta contro Totti, suo grande amico, ma anche rivale di mille battaglie. Un’amicizia rinforzata dall’affetto tra le famiglie e dalla stima reciproca. Un po’ perché Marco Di Vaio è uno di quei ragazzi che sanno apprezzare i valori della vita, al di là di fama, soldi e notorietà. Un po’ perché sognava di essere il Totti biancoceleste. «Fare quello che ha fatto lui per la Roma, sognavo questo da bambino. Magari non per tutta la carriera, ma giocare per un po’ di anni con la Lazio era quello che volevo».

Totti ha detto che ha provato a convincerlo a venire qui in America con una telefonata.

«No, nessuna telefonata. Avevo appena firmato con Montreal e la scorsa estate eravamo in vacanza insieme a Miami. Gli ho fatto una mezza proposta, ma sapevo già la risposta. Il suo sogno è di finire la carriera nella Roma. Qui lo ammirano tutti, anche i giocatori, per il fatto di aver vestito una sola maglia».

Ripercorrendo la sua carriera, c’è qualcosa che poteva fare in più?«Si riceve quello che si semina. Io sono contento di quello che ho avuto. Ho anche sofferto, ma ho giocato in quattro paesi diversi, va bene così».

Non è però mai tornato alla Lazio...

«Vero, ma c’è stato un momento in cui ci ho sperato tanto. Era il 2007, parlai molto con Sabatini e Rossi.Maguadagnavo troppo per quello che si poteva permettere la società. Avevo un contratto ancora importante, quello della Juve. E Lotito non si poteva permettere grossi ingaggi. Non se ne è fatto niente. È la vita, purtroppo».

Lazio che le è rimasta nel cuore.

«È la mia infanzia, è come se parlassi di casa mia. Da bambino ho vissuto dei momenti bellissimi con quella maglia».

Da avversario, però, non le hai mai segnato all’Olimpico.

«Mai. Mentalmente soffrivo, non è mai stata una partita come le altre. Ogni volta che sono tornato ho sempre fatto brutte figure».

Che Lazio sta nascendo? 

«Sulle basi di una vittoria storica come quella di maggio, Lotito sta facendo cose positive, costruendo una squadra importante e tenendo i migliori ».

A proposito del 26 maggio, come ha festeggiato?

«Ho visto la partita con Alessandro (Nesta, ndr) e per vederla abbiamo fatto spostare l’allenamento. Niente, una gioia unica».

Come colloca la Lazio in un possibile ranking?

«La Juve è di un altro pianeta, poi Inter, Fiorentina, Milan e Napoli lotteranno per la Champions. Roma e Lazio sono da scoprire, ma possono essere delle sorprese».

Da bomber, come giudica gli attaccanti arrivati in Italia, i vari Llorente, Tevez, Higuain e Gomez? 

«Sono curioso di vedere Gomez, può essere il giocatore che è mancato lo scorso anno alla Fiorentina. E sono curioso di vedere Higuain a Napoli, non sarà facile convivere con le ombre di Maradona e Cavani. Tevez poi bisognerà vedere come si integrerà al fianco di Vucinic ».

Totti a quasi 37 anni può ancora essere alla loro altezza?

«L’ho visto bene fisicamente. Ha voglia di continuare, la testa fa la differenza. Con queste motivazioni può ancora essere protagonista».

Per chiudere, Lotito ha dichiarato Hernanes incedibile. È giusto?

«È un grande giocatore, punta al Mondiale. Dovesse arrivare un’offerta come quella di Marquinhos, penso che Lotito non potrebbe rifiutare. Ma su di lui bisogna puntare ad occhi chiusi».