Chissà quante volte ci avrà pensato e ripensato. Perché poi c'è Roma-Liverpool li mezzo, ma anche Porto-Roma, le due partite che non sono mai andate giù ad Eusebio Di Francesco nel corso li quei 20 mesi alla guida della Roma. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, se il 3-0 rifilato al Barcellona nel ritorno dei quarti di finale della Champions 2017/18 resterà per sempre nella storia giallorossa, quelle due sfide li potevano finire in modo diverso. Soprattutto se ci fosse tato già il Var, con gli errori colossali degli arbitri Skomina (due rigori netti negati per fallo su Dzeko e per la parata di Alexander-Arnold su El Shaarawy) e Cakir (mancato penalty nel finale su Schick). E se quelle due gare fossero finite in modo differente, probabilmente anche la storia di Di Francesco allenatore sarebbe stata diversa. Perché nel primo caso la Roma sarebbe potuta sbarcare nella finale di Champions, mentre nel secondo quel k.o. in Portogallo per 3-1 (ma con un gol in più la Roma sarebbe passata) decretò l'eliminazione giallorossa agli ottavi e il successivo esonero.
La Gazzetta dello Sport
Di Francesco, il Barcellona e i rimpianti Var…
La storia è andata invece in modo assai diverso, nonostante Eusebio fosse arrivato a Roma con un bel carico di fiducia. Perché per tutti nella Capitale è sempre stato sempre e solo DiFra, quello che in quattro anni da calciatore dava l'anima in lungo e largo. Se ne andò dopo aver vinto lo scudetto del 2001, anche se da comprimario, con sole 5 presenze, a causa di un brutto infortunio (la rottura del legamento crociato del ginocchio). In quel caso se ne tornò a Piacenza, quando invece andò via da allenatore (sostituito poi da Ranieri) ripartì l'anno dopo dalla Sampdoria, inanellando una serie di esperienze sfortunate. Eppure la sua storia da tecnico giallorosso era iniziata con un terzo posto di tutto rispetto e tante partite giocate ad alto livello. Però, nel mercato tra il primo e il secondo anno qualcosa non funzionò. Eusebio chiedeva l'arrivo di Berardi. Arrivò invece Schick per 42,5 milioni di euro, un acquisto che scombinò tutti i piani. Perché non era un esterno ma una seconda punta e perché il ceco bisognava farlo giocare, visto quanto era stato pagato. Chissà come sarebbe andata a finire se avessero inventato prima il Var...
© RIPRODUZIONE RISERVATA