Quarto successo di fila in campionato, dodicesima trasferta consecutiva che si torna a casa con la classifica che racconta un più tre. "Mi fa piacere questo record (in Serie A non c’era riuscito mai nessuno, ndr) che condivido con Spalletti. Però vorrei costruirne uno tutto mio", dice Di Francesco.
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Di Francesco: “Gli scettici? Pazienza. Adesso pensiamo alla Lazio”
La rivincita personale del tecnico: "Come si può giudicare senza conoscere? Ma ci sono cose ancora da migliorare"
La legge Gerson è solo la punta dell’iceberg, la rotazione coinvolge tutti ed è studiata a tavolino. "Ogni mio calciatore può essere protagonista, chi non gioca si allena a fine partita con l’idea che magari può esserci alla prossima – dice il tecnico –. Il turnover è un mio credo. E anche i ragazzi ne sono convinti. Hanno sposato la mia idea di calcio, il messaggio è passato. Le scetticismo iniziale nei miei confronti non mi riguarda. Anche se non ho mai capito una cosa: come si può essere scettici se non si conosce il modo di lavorare di una persona?". A Roma è accaduto, Eusebio è passato oltre: "Nulla nasce per caso, avete visto Dzeko? Non segna da cinque partite, eppure è stato decisivo aprendo lo spazio per il primo gol, spizzando il pallone per Manolas sul terzo. L’ho visto andare a recuperare una palla al 90’: così si costruisce qualcosa di importante. Sì, abbiamo sofferto ed è merito della Fiorentina. Temevo il post-Chelsea, nel primo tempo abbiamo fatto bene solo a intermittenza, poi nel secondo siamo entrati in campo con l’atteggiamento giusto. Possiamo e dobbiamo migliorare. Dite che sono perfettino? È il mio segno zodiacale, sono Vergine...".
E ora c’è il derby: "Fin qui le gare dopo la sosta non sono mai andate bene, non lo dico per essere scaramantico ma dobbiamo invertire questa tendenza. La partita con la Lazio non è uguale alle altre. E non sarà quella a dire se siamo da scudetto".
(D. Stoppini)
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