Ci sono vittorie che costruiscono percorsi, svoltano carriere, riconsegnano anche delle verità. Quella di ieri è una di queste vittorie per Eusebio Di Francesco, uno che voleva fortemente un sogno del genere. "È stata una partita fatta da uomini, che è la cosa basilare per vivere questi sogni – dice il tecnico della Roma –. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, con una gara attenta, dove la squadra ha saputo soffrire. Roma spesso vive con presunzione certe cose e invece questo pubblico si è meritato questa soddisfazione, mi ha dato i brividi di quando giocavo". Il muro, del resto, la Roma ha saputo anche cambiare pelle, gestendo le situazioni di gioco e sfruttando le debolezze degli avversari. Tanto che non ha subito neanche un tiro in porta, cosa che in Champions non succedeva dal 2004/05. "Non ci accontentiamo, si può fare meglio – continua Di Francesco –. Forse abbiamo avuto poca qualità negli ultimi 20-25 minuti, ma siamo stati bravi a non concedere niente all’avversario. All’andata avevamo commesso qualche errore, ma sapevamo che prima o poi loro ci avrebbero concesso qualcosa. Per applicazione alla squadra do un 10, tatticamente ha fatto bene. Dal punto di vista tecnico invece diciamo 6,5. Under? Un piccolo calo è fisiologico. E’ giovane, ci può stare. Ma ha un grande futuro". E pazienza allora per quella sofferenza finale, quel che contava era passare. "Le partite si vincono con la testa, nel finale era normale avere un po’ di paura, fa parte della crescita. Loro non avevano più nulla da perdere, eravamo poco lucidi. Ma Alisson non ha fatto parate". Verso i quarti E allora non resta che sperare nell’urna di venerdì, a Nyon. "Ho sentito Montella, ci siamo dati appuntamento in finale... Per me va bene qualsiasi avversaria, senza paura. Io voglio continuare solamente a sognare con questa squadra, che è una bella realtà. Vivere serate così dà grande emozioni, spero di averne molte altre".
rassegna stampa
Di Francesco: “Gara da uomini. Questa Roma mi fa sognare”
Il tecnico giallorosso elogia i suoi ma non si accontenta: " "Le partite si vincono con la testa, nel finale era normale avere un po’ di paura, fa parte della crescita"
(A. Pugliese)
© RIPRODUZIONE RISERVATA