rassegna stampa

Di Francesco: “Colpa nostra, ma ci mancavano ricambi in mezzo”

Il tecnico giallorosso rammaricato dopo il pareggio con l'Inter

Redazione

Poteva essere la gara che avrebbe tagliato definitivamente le gambe alla Roma in chiave Champions League e, invece, i giallorossi sono stati ad un passo dal portare a casa la vittoria: "Peccato, c’è tanto rammarico — dice Di Francesco — Nonostante i problemi potevamo vincere. In tante gare avremmo meritato di più come all’andata contro l’Inter, ma la colpa è solo nostra anche stavolta. Abbiamo fatto un’ottima gara per 65-70 minuti. Non avevo molti cambi in mezzo al campo, per via dei crampi di Gerson ed El Shaarawy. Dalle sostituzioni non ho avuto le risposte che avrei voluto. L’errore più grande è di non aver accorciato più in avanti. È stato un nostro errore e l’Inter ci ha puniti, ma abbiamo dimostrato personalità. Dobbiamo ritrovare le nostre sicurezze. Speriamo che il mercato finisca presto per "ripulire" tante situazioni. Ho parlato molto con i ragazzi, ma dobbiamo crescere". L'obiettivo della Roma resta la Champions League: "Dobbiamo abituarci a un lotta a 3 per due posti in Champions. Ho sempre detto che eravamo dietro Juve e Napoli, ma ricordiamo che siamo sempre negli ottavi". La buona notizia è la "scoperta" di Strootman regista. "È stato molto bravo. Da mezzala tende ad abbassarsi. In questo ruolo va bene, anche perché fa aggressione in avanti". Qualche mugugno tra i tifosi per le sostituzioni: "Rifarei le stesse scelte. Se vedete la panchina in mediana non avevo nessuno. Magari entravo io, che da centrocampista ero anche bravino. Ma poi è sempre la solita storia: se la porti a casa sei bravo, se no meno". I titoli di coda sono sull’illustre partente. "Dzeko? Certo che è importante per noi, ma se volete parlare di mercato non dovete chiedere a me. Comunque finché ho i calciatori a disposizione li faccio giocare. Mi auguro che resti? Non mi auguro niente. È un giocatore importante, è sempre stato titolare. Nainggolan? Mi pare chiaro che Radja rimanga".

(M. Cecchini)