rassegna stampa

Del Piero style Primo gol nello Juventus Stadium e alla sua maniera: Roma battuta

(Gazzetta dello Sport-F.Licari) Finisce 3-0 ma aggiustando la mira sarebbe servito il pallottoliere: vietato stupirsi. Finisce com’era cominciata: Juve sempre in attacco, padrona del gioco e immediatamente in vantaggio

Redazione

(Gazzetta dello Sport-F.Licari) Finisce 3-0 ma aggiustando la mira sarebbe servito il pallottoliere: vietato stupirsi. Finisce com'era cominciata: Juve sempre in attacco, padrona del gioco e immediatamente in vantaggio

– dopo 6 minuti – con un pressing da assatanati e un centrocampo a elastico che ruba palla e va dritto in rete. Finisce con la Juve esaltata dal primo gol di Del Piero, e che gol, nel nuovo stadio,(…) e con la Roma umiliata non solo nel risultato: i giallorossi sono incapaci per 90 minuti di reggere il ritmo del primo avversario probabilmente di valore dopo una striscia di cinque su cinque che, guarda caso, era cominciata all'indomani del pari con i bianconeri. E finisce con un paio di domande. Uno: dove può arrivare il progetto Luis Enrique se, mancando De Rossi e Osvaldo, la Roma si riscopre senz'anima né geometrie? Due: davvero Giaccherini, Marrone ed Estigarribia, per non dire Borriello, sono seconde linee?

 

Taglio-gol Il tema tattico s'intuisce dopo cinque minuti e il sesto è già fatale per la Roma. Con la Juve in pressing sulla trequarti, cortissima su tre linee mobili, e con Borriello e Del Piero che in orizzontale soffocano qualsiasi timida iniziativa di Simplicio e Gago, basta perdere un pallone per trovarsi in inferiorità numerica contro avversari che vanno al doppio della velocità. E così, su «taglio» di Barzagli da quaranta metri, manco fosse Pirlo, succede che i centrocampisti siano troppo indietro e i difensori troppo avanti. Risultato: Kjaer si vede scorrere il pallone sotto i piedi senza poter far niente, Simplicio è ancora più distante, e Giaccherini partito in velocità non deve fare altro che appoggiare oltre Stekelenburg, 1-0.

Centrocampo k.o. Dalla Roma non c'è mai reazione. Giocando con il 4-3-3 che in fase offensiva, almeno nel primo tempo, è il solito, originalissimo 3-4-3, i giallorossi offrono il fianco alle ripartenze della Juve senza riuscire a replicare. Né d'altra parte Luis Enrique è esente da colpe: il tecnico non può chiedere a Gago di trasformarsi in De Rossi. Se in fase offensiva l'argentino regge il confronto, è dietro che l'intensità e il ritmo dell'azzurro sono irraggiungibili. Insomma, il centrale che diventa stopper, trasformando i terzini Taddei oltretutto a destra, cioè nel lato sbagliato, e Josè Angel in ali, lascia la mediana sempre in inferiorità rispetto ai bianconeri che hanno in Pirlo un formidabile catalizzatore di palloni e di azioni. Spostato avanti di una decina di metri nella ripresa, Gago restituisce un po', solo un po', di sostanza agli attacchi giallorossi fino all'espulsione di Lamela calcio a Chiellini, 23' st che chiude di fatto il confronto.

Del Piero finalmente Ma la Juve non è soltanto Pirlo. Se Taddei fa sembrare Estigarribia il cugino di Garrincha, se José Angel non regge la fisicità di Lichtsteiner, è impressionante l'impotenza di Simplicio, lento come non mai, contro gli scatti di Giaccherini ormai trasformato geneticamente in mezzala. E neanche Pjanic, il meno peggio dei suoi, può reggere da solo la sfrontatezza di Marrone. In più i tre centrali Barzagli, Bonucci e Chiellini sono fin troppo contro un Bojan inesistente, un Lamela nervoso fino al «rosso» e un Totti che si sbatte ma non riesce a vedere mai la porta. Quella che invece vede Del Piero. Prima vicino al gol dopo uno scambio stretto con Marrone, poi a segno al 30': non riesce lo scambio con Borriello ma Kjaer s'impantana davanti al 10 e gli lascia il tempo di prendere la mira e colpire, dal limite, lì all'angolo dove Stekelenburg non può arrivare.

Ora l'Udinese (…) Una volta in undici contro dieci, però, si aprono autostrade dove la corsa di Matri e Quagliarella dentro per Borriello e Del Piero e le rincorse di Estigarribia hanno l'unico ostacolo dell'imprecisione o della traversa. Finché, al 90', è lo stesso Kjaer a mettere dentro per anticipare Matri, 3-0 e buonanotte. Conte ha qualche giorno per decidere se Marrone, Giaccherini e Borriello sono pronti per l'Udinese, ma la risposta sembra già sì. Luis Enrique deve farsi più domande, almeno riportare Taddei a sinistra, e trovare presto risposte a centrocampo. Ma con una certezza: peggio di così sarà difficile.