rassegna stampa

De Rossi sfratta “Settembrini”, il ritrovo dei politici. Ma una nuova gestione può salvare i 40 dipendenti

De Rossi, che vive in centro a pochi chi­lometri di distanza dal bar, si è ri­volto alla magistratura come proprietario del locale per­ché da tempo non riceve più il canone stabilito

Redazione

Ades­so, almeno al bar Settembrini, rischiano di non esserci più né i tavoli né le orecchie. Il ristorante è ancora aperto – e ieri i dipendenti ri­spondevano tranquillamente al telefono –, lo sfratto del bar, deciso dal giudice tempo fa, è invece diventato esecutivo. E questo, dopo l’indiscrezione di la Repubblica, a Roma fa rumo­re per due motivi: perché Set­tembrini, all’interno del quar­tiere Prati, è uno dei posti stori­ci della Capitale; e perché - riporta "La Gazzetta dello Sport" - le mura sono di un altro simbolo della città, Daniele De Rossi. Per lui, quella di Settembrini, è una storia vecchia, per i romani invece è di­ ventata nota adesso, che le for­ze dell’ordine hanno reso ese­cutivo lo sfratto.

De Rossi, che vive in centro a pochi chi­lometri di distanza dal bar, dal­l’altra parte del Tevere, si è ri­volto alla magistratura come proprietario del locale (negli ultimi anni ha cambiato nome e ragione sociale 5 volte) per­ché da tempo non riceve più il canone stabilito. A quel punto è passato alle vie legali.

Ie­ri le forze dell’ordine hanno re­so esecutivo lo sfratto, adesso potrebbe esserci un’altra gestione, l’attuale potrebbe tro­vare un accordo, oppure si potrebbe aprire un’altra attività, soprattutto nell’ottica di tute­lare il lavoro di quaranta per­sone tra collaboratori e dipendenti che adesso rischiano di rimanere disoccupati.