rassegna stampa

De Rossi insegue Rossi. Un gol e prende Pablito

Con una rete a Vaduz l’azzurro lo aggancia a quota 20. L’ex Mundial: «Mi ha sorpreso, ma Daniele è completo e un vero leader»

Redazione

Se il prototipo dell'esultanza dopo un gol è quella di Tardelli nella finale mondiale del 1982, De Rossi si è portato avanti col lavoro. Ieri si è svegliato senza voce e per questo ha saltato la conferenza stampa in aula magna, rimandandola a molto presto: se dovesse segnare a Vaduz, infatti, arriverebbe a quota 20 gol in azzurro, agganciando Paolo Rossi. E se dovesse non segnare domani potrebbe rifarsi contro i tedeschi martedì. Da Rossi a De Rossi. Il romanista è il centrocampista che in Nazionale ha segnato di più, se si eccettua Adolfo Baloncieri, figlio però di un altro calcio. Davanti al romanista nella classifica dei bomber azzurri ci sono: Riva (35), Meazza (33), Piola (30), Roberto Baggio e Del Piero (27), Baloncieri, Inzaghi e Altobelli (25), Vieri e Graziani (23), Mazzola (22) e appunto Paolo Rossi. Da domani il sedici della Roma potrebbe entrare in questo gruppone. Tra l'altro De Rossi segna con ritmo doppio in azzurro rispetto a quanto fa in giallorosso. Nella Roma ha messo a segno 55 reti in 534 gare mentre in nazionale 19 gol in 108 partite. Nel primo caso la media è di una marcatura ogni 9,7 match, mentre nell’altro una ogni 5,6. Dal Messico Pablito lo benedice: «Sinceramente non avrei mai pensato che mi raggiungesse un centrocampista. Credevo sarebbe stato un attaccante, ma Daniele ha grandi capacità realizzative, possiede un gran tempismo nei colpi di testa dentro l’area e ha buoni tempi di inserimento. Queste sue doti capacità lo rendono un centrocampista completo perché sa difendere, costruire e anche attaccare, senza contare che ha personalità e temperamento da leader». De Rossi è uno dei leader azzurri e domai guiderà Verratti in mediana. In difesa invece, davanti a Buffon, ci saranno Zappacosta, Bonucci, Romagnoli e De Sciglio, mentre in attacco toccherà a Candreva, Immobile, BelottiBonaventura. Domani non si può sottovalutare l'impegno ed è meglio che Daniele ritrovi subito la voce. Anche perché la sua storia con la nazionale non è destinata a finire presto. Certi amori non hanno la data di scadenza.

(M. Cecchini)